Retroscena

Comunali Genova, suggestione Pericu nel centrosinistra: spuntano i nomi di Silvia e Andrea

Figli del sindaco del G8, sono circolati come possibili candidati di area civica. E si aggiungono alla già lunga lista di papabili senza tessera di partito

andrea silvia pericu

Genova. Mentre entrano nel vivo le “consultazioni” tra il Pd e le altre potenziali forze della coalizione di centrosinistra in vista delle elezioni comunali a Genova del 2025, su un piano parallelo – qualcuno lo chiamerebbe “universo” – si affastellano i nomi dei papabili candidati sindaco (o sindaca).

Nomi e cognomi, sarebbe meglio dire, perché l’ultima suggestione rimanda a un cognome illustre: Pericu. I soliti rumors, lievitati in ambienti molto diversi fra loro, vedono tra le ipotesi di candidabili sia Silvia Pericu sia Andrea Pericu, entrambi figli del sindaco di Genova dal 1997 al 2007, “il sindaco del G8” e di “Genova capitale della cultura”, scomparso due anni fa, tra gli amministratori più apprezzati della storia cittadina in maniera persino bipartisan.

Sia Silvia Pericu sia Andrea Pericu, professionisti rispettivamente in ambito accademico e legale, non hanno tessere di partito in tasca ma in un modo o nell’altro si sono impegnati politicamente.

Andrea Pericu, avvocato amministrativista ed esperto di diritto commerciale e finanziario, socio fondatore del noto studio BFP, in occasione delle ultime elezioni regionale ha fatto parte dello staff del candidato del centrosinistra Andrea Orlando. Pericu, in particolare, ha rivestito il ruolo di mandatario gestendo gli aspetti amministrativi della campagna. Ma oltre al ruolo tecnico non ha mancato di mostrare un deciso sostegno all’ex ministro Pd, intervenendo personalmente nella campagna.

Silvia Pericu, ricercatrice e docente alla facoltà di Architettura e design dell’Università di Genova, attenta ai temi della tecnologia e dell’intelligenza artificiale applicata all’urbanistica e al cosiddetto mondo delle smart city, era circolata tra i possibili firmatari del pamphlet “Tocca a noi!“, presentato in questi giorni dalla rete eterogenea tenuta insieme da Andrea Acquarone e che chiede al centrosinistra un programma alternativo al governo Bucci-Toti di questi ultimi anni a partire dalle reali necessità dei genovesi.

Che siano realmente in atto dei sondaggi o che i nomi siano stati fatti circolare, come spesso accade nelle dinamiche politiche pre-elettorali, per “essere bruciati”, importa relativamente, ma in ogni caso la voce restituisce un momento delicato per il centrosinistra e per il Pd, in bilico tra la volontà di proporre una figura di partito – forte del 30% di preferenze sfiorato a Genova alle regionali – o puntare su un cosiddetto “civico” che più facilmente possa mettere d’accordo le varie anime della coalizione (dal M5s ai rossoverdi passando per i centristi).

Ecco perché in questi giorni stanno avendo fortuna, quanto meno a livello mediatico, varie ipotesi, più o meno verosimili, su possibili candidati e canditate come, ad esempio, la manager del Turismo ed ex assessora Carla Sibilla, la ex eurodeputata Pd ed ex vicesindaca di Milano Francesca Balzani, l’avvocata ed ex presidente della Fiera di Genova Sara Armella, oltre a proposte extra-coalizione come quella dell’altro avvocato, Filippo Biolé.

Nel caso dell’inedita, doppia, “idea Pericu”, non si tratterebbe neppure di una prima volta. Anche Ferruccio Sansa, ex consigliere regionale e al tempo candidato dai giallorossi contro Giovanni Toti, è figlio di Adriano, il magistrato che fu sindaco di Genova per un mandato, subito prima di Pericu.

Ad ogni modo, da capire se ci saranno anche questi nomi sul tavolo degli incontri che il segretario metropolitano del Pd Simone D’Angelo avrà, insieme ad alcuni membri del comitato politico dei dem per le comunali, con le varie forze politiche. Oggi, salvo fuori programma, sono fissati gli appuntamenti con Partito Socialista Italiano, Genova Civica, Italia Viva e con, appunto, il quasi “autocandidato” Filippo Biolé.

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