L'indagine

La “banda del tombino” incastrata dalle telecamere: presa dopo il boom di spaccate

Sei persone sono finite in carcere, per due il giudice ha disposto il divieto di dimora. Sono in gran parte italiani, due invece sono nati in Marocco. Sarebbero responsabili, secondo gli inquirenti, di una ventina di colpi

Genova. Dopo settimane di indagini, i carabinieri hanno individuato i membri di quella che è stata ribattezzata “la banda del tombino”, specializzata in spaccate in bar e negozi utilizzando appunto tombini o grate metalliche per distruggere le vetrate ed entrare.

I militari del nucleo operativo della compagnia di Genova Centro e della compagnia di Arenzano hanno dato esecuzione a due diverse ordinanze di custodia cautelare nei confronti di otto persone, sei uomini e due donne, ritenuti i responsabili di numerosi colpi. Per sei è stata disposta la custodia cautelare in carcere, per altri due è scattato il divieto di dimora. Gli arrestati sono in gran parte italiani, solo due delle persone colpite da misura sono di nazionalità marocchina. La maggior parte è risultata essere senza fissa dimora. Il più anziano della banda ha 55 anni, il più giovane 23.

Come agisce la banda del tombino

Il modus operandi è ormai noto: dividendosi in gruppi di due o tre persone, la banda entrava in azione in orario notturno infrangendo le vetrate ed entrando nelle attività commerciali per arraffare denaro, merce e altri oggetti di valore presenti all’interno.

Numerosi i furti messi a segno tra ottobre e dicembre in bar, ristoranti e negozi del centro storico e anche ad Arenzano tra locali e tabaccherie. Secondo le stime iniziali il bottino dei colpi accertati sarebbe di almeno 15.000 euro considerando soltanto i contanti. Una cifra cui vanno aggiunti i danni alle vetrate e il furto di merce e altri oggetti di valore portati via.

La banda del tombino incastrata dalle telecamere

Fondamentali per individuare la banda sono stati i filmati delle videocamere di sorveglianza degli esercizi presi di mira, che i carabinieri hanno analizzato con estrema attenzione nel corso delle indagini coordinate dalla procura. In un caso le telecamere hanno immortalato un colpo messo a segno in centro storico, mostrando un uomo incappucciato afferrare un tombino di ghisa e usarlo per rompere il vetro di un ristorante mentre un complice, anche lui con il capo coperto da un cappuccio, faceva da palo.

A fine dicembre, inoltre, i servizi serali e notturni disposti per prevenire le spaccate avevano consentito di arrestare in flagranza uno dei membri della banda e di denunciarne altri due, colti sul fatto ad Arenzano. Le indagini proseguono per individuare eventuali altri membri della banda e capire di quali altri furti si sia resa responsabile. Le vittime delle spaccate infatti sono disseminate in tutta la città, non solo in centro storico: le denunce sono arrivate da Sestri Ponente, Cornigliano, Castelletto, Albaro.

L’ordinanza di custodia cautelare, chiesta dal pm Federico Panichi, è stata firmata dal giudice Alberto Lippini.

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