Tristezza

Rarissima volpe argentata soccorsa al casello di Lavagna: morta al Cras per le ferite riportate

L'esemplare è stato soccorso nei pressi della stazione di Lavagna, evidentemente investita. Le sue condizioni però erano già gravi: si sospetta possa essere fuggita da un allevamento abusivo

volpe argentata

Genova. Non ce l’ha fatta il bellissimo esemplare di volpe argentata arrivata venerdì al Cras gestito dall’Enpa a Campomorone dopo essere stata soccorsa nei pressi del casello autostradale di Lavagna. Troppo gravi le ferite riportate, che si sono sommate a un generale stato di salute molto sofferente.

A dare notizia dell’ingresso era stata proprio l’Enpa, i cui volontari, arrivati a Lavagna per il recupero, erano rimasti stupefatti nel trovarsi davanti una volpe dal pelo nero e grigio. Il sospetto, proprio alla luce della sua peculiarità e di alcuni esami condotti sull’animale, è che possa trattarsi di un esemplare fuggito da un allevamento abusivo, allevato e selezionato proprio per la pelliccia.

La mutazione che provoca il pelo argentato è infatti molto rara, ed è stata osservata prevalentemente nelle volpi rosse nordamericane, appartenenti a un altro ceppo rispetto a quelle eurasiatiche: “Questo fenotipo in Europa conta su segnalazioni davvero molto sporadiche – spiegano dall’Enpa – Ragion per cui, il ricovero di una volpe argentata sarebbe davvero un evento più unico che raro e un dato scientifico importantissimo.Tuttavia, una volta visitata, abbiamo effettuato alcune osservazioni e siamo giunti alla conclusione che potrebbe trattarsi di un esemplare detenuto illegalmente da privati”.

Le condizioni di salute della volpe, una femmina, sono apparse da subito critiche: oltre alla frattura di un femore, causata con tutta probabilità dall’impatto con un’auto, aveva la coda ferita e infestata da larve e un’altra infezione agli occhi. Il personale del Cras ha provato a salvarla sottoponendola a cure specifiche e trattandola con farmaci finalizzati a combattere le infezioni, ma era già troppo debilitata e alla fine hanno dovuto arrendersi. Resta l’enorme dispiacere nel non essere riusciti a tenere in vita un animale così raro, e anche l’amarezza nell’ipotizzare che vi possa essere, nei dintorni rispetto a dove è stata recuperata, un allevamento abusivo che tiene questi animali in gabbia per la loro pelliccia.

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