Genova. Giusto il tempo di insediarsi e il dossier dello Skymetro è già piombato sul tavolo del nuovo assessore Ferdinando De Fornari, chiamato in giunta da Pietro Piciocchi anche per seguire le opere infrastrutturali strategiche che finora dipendevano dalle deleghe di Matteo Campora.
“Questa mattina, tra gli altri impegni che ho avuto, ho incontrato il project manager Emanuele Scarlatti e in questi giorni approfondirò in particolare queste tematiche – ha spiegato De Fornari durante la conferenza stampa di presentazione dei nuovi membri della giunta -. Per quanto la presenza fisica me lo consentirà, intendo monitorare costantemente gli sviluppi. Lavoreremo per dare risposte velocissime al Mit sullo stato di avanzamento dei lavori. Tra oggi e domani partirà già una nota di risposta alle richieste che ci erano arrivate relative alle soluzioni e all’impostazione del progetto”.
L’obiettivo, conferma il vicesindaco reggente Piciocchi, rimane pubblicare il bando di gara a gennaio per poter iniziare i lavori secondo le scadenze imposte dal ministero: “Assolutamente sì, abbiamo l’obbligo giuridico vincolante della stipula del contratto entro giugno e noi vogliamo traguardarlo perché quel finanziamento non lo possiamo perdere”.
Nell’ultimo giorno da assessore, Campora aveva assicurato che i tecnici avevano “trovato la soluzione” per l’attraversamento del Bisagno all’altezza di Marassi, rimasto il nodo critico del progetto dopo aver superato lo scoglio della curva a Sant’Agata. Al momento non trapelano ulteriori dettagli, se non che l’istituto Firpo-Buonarroti dovrebbe salvarsi dalla demolizione e che i piloni non sorgeranno a pochi metri dallo stadio Ferraris. Per non smantellare la copertura del torrente, azione fortemente sconsigliata dal Consiglio superiore dei lavori pubblici che aveva bloccato di fatto l’iter, è necessario realizzare un ponte obliquo sulla piastra che però dovrà scansare tutte le potenziali interferenze.
Nei prossimi giorni quindi il progetto dovrà essere depositato al Consiglio superiore dei lavori pubblici, dopodiché potranno passare 45 giorni prima del via libera definitivo auspicato da Palazzo Tursi. Ieri Piciocchi, in spedizione col suo predecessore Marco Bucci, ne ha parlato col ministro Matteo Salvini. “Il clima è assolutamente costruttivo e collaborativo – garantisce il reggente -. Questo tipo di discussione su un progetto così complesso è assolutamente fisiologico. Dal punto di vista approvativo mi sento di dire che siamo davvero all’ultimo miglio. Mettiamo in chiaro che non c’è un caso Genova: questi problemi li hanno tutte le grandi città che stanno realizzando opere finanziate dal Mit”.
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