Genova. La precettazione del ministro Matteo Salvini si abbatte anche sullo sciopero generale proclamato dalla segreteria nazionale della Usb con un’ordinanza che impone la riduzione della protesta a 4 ore anziché 24 ore per il trasporto pubblico locale. Ma il sindacato conferma la mobilitazione per tutta la giornata ritenendo “illegittima” l’ordinanza del ministero dei Trasporti.
Per quanto riguarda il personale Amt, le modalità di astensione dal lavoro legittime sono le seguenti:
Servizio di trasporto urbano Genova
Il personale viaggiante e graduato si asterrà dal lavoro dalle ore 9.30 alle ore 13.00
Servizio di trasporto provinciale
Il personale viaggiante e graduato si asterrà dal lavoro dalle ore 9.00 alle ore 13.00
Ferrovia Genova Casella
Il personale viaggiante e graduato si asterrà dal lavoro dalle ore 9.30 alle ore 13.00
Personale a terra, comprese le biglietterie e servizio clienti
Il personale si asterrà dal lavoro dalle ore 9.00 alle ore 13.00
Il servizio di trasporto sarà garantito per i servizi convenzionati dedicati alle persone portatrici di handicap; verranno altresì garantiti i servizi di noleggio e/o servizi aggiuntivi solo se prenotati prima della proclamazione dello sciopero stesso.
In occasione dell’ultimo sciopero di 4 ore proclamato da Usb in data 12 maggio 2021, hanno aderito il 5,23% degli operatori di esercizio urbani e il 12% degli operatori di esercizio provinciali. Non si è registrata invece alcuna adesione tra il personale viaggiante degli impianti speciali, della metropolitana e della ferrovia Genova Casella.
“In Italia subiamo da anni una legislazione particolarmente restrittiva in materia di scioperi e abbiamo spesso lamentato interventi assai discutibili della commissione che hanno ulteriormente ridotto spazi già molto limitati. Ora si va oltre: la commissione non interviene e un ministro si permette di non tener conto delle indicazioni del Tar che ha chiarito in modo inequivocabile fin dove può arrivare il suo operato. La misura è colma. Il 13 dicembre l’Usb non terrà conto dell’ordinanza del ministro, perché palesemente illegittima. Lo sciopero resta confermato per tutta la giornata“, ha fatto sapere il sindacato in una nota.
Il riferimento alla sentenza emessa il 28 marzo del 2024 con cui il Tar del Lazio si è pronunciato contro l’ordinanza con cui Salvini aveva ridotto lo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale indetto da Usb e da altre organizzazioni sindacali per la giornata del 15 dicembre 2023. L’ordinanza era stata annullata e il ministero condannato al pagamento delle spese legali.
“Esattamente come avvenne in occasione dello sciopero del 15 dicembre 2023, l’assenza di segnalazioni da parte della Commissione lascia uno spazio di intervento molto limitato al ministro – continua Usb – La sentenza del Tar infatti chiarisce che risultavano indispensabili la chiara esplicitazione delle speciali ragioni di necessità e di urgenza, relative a fatti sopravvenuti eventualmente occorsi a ridosso dell’astensione, tali da legittimare l’intervento officioso del ministro”. Oggi “Salvini reitera lo stesso abuso, poiché anche per lo sciopero del 13 dicembre non è riuscito a proporre nessuna circostanza straordinaria che avrebbe potuto giustificare il suo intervento”.
D’altra parte, proprio in occasione dello sciopero generale del 29 novembre proclamato da Cgil e Uil, il Tar aveva respinto il ricorso presentato dai sindacati di base contro la precettazione. I lavoratori che decidessero di violare l’ordinanza rischiano sanzioni fino a mille euro al giorno e le organizzazioni di riferimento fino a 50mila euro.