Genova. Sampdoria, atto terzo. Nella scrittura creativa viene insegnato che la narrazione va studiata e scritta in tre atti: una parte iniziale di presentazione dei personaggi, con l’innesco che dà il via al conflitto del secondo atto, per poi arrivare alla sua risoluzione nel terzo.
Se fossimo in un film, o in un romanzo, si potrebbe paragonare l’arrivo di Leonardo Semplici all’avvio del terzo atto per la risoluzione dei problemi che affliggono la squadra in una struttura narrativa che qualsiasi esperto del settore giudicherebbe sbilanciata e affrettata: un esonero (Pirlo) appena alla terza giornata e un sostituto (Sottil) che non è riuscito a conquistare né i tifosi né a trasmettere personalità alla squadra che ha sofferto della spada di Damocle sulla testa del mister da almeno un mese. Alla sedicesima giornata sulle trentotto di questo campionato 2024-2025, neanche a metà strada dunque, i blucerchiati hanno così chiamato il terzo allenatore. Qui non siamo in un libro o al cinema e la realtà non segue nessuna regola. Il terzo atto, lungo, è ancora tutto da scrivere e pieno di incognite.
Il graduale scivolamento verso le sabbie mobili di una classifica inattesa rispetto agli obiettivi iniziali si è tramutato in una trappola potenzialmente molto pericolosa da cui ora la Sampdoria deve tirarsi fuori in fretta.
Dopo un ‘casting’ effettuato materialmente solo dopo l’esonero di Sottil, perché Matteo Manfredi voleva analizzare di persona i profili, si è arrivati alla scelta di Leonardo Semplici, di nome e di fatto. Una personalità che, a giudicare dalle precedenti esperienze, fa della trasparenza e della schiettezza una bandiera, oltre che dell’ottimismo e della consapevolezza di come si deve gestire un gruppo. Al di là delle convinzioni tattiche e di come farà giocare la Sampdoria, il nuovo mister ha il compito più difficile di ridare fiducia ai giocatori, di farli tornare liberi mentalmente per garantire prestazioni almeno sufficienti. Dovrà soprattutto far tornare determinanti quelli che dovrebbero essere i giocatori-guida sul campo non solo a livello di qualità di gioco, ma di personalità.
C’è di più. In questo ‘romanzo’ ci sono altri personaggi che non hanno di certo il ruolo di comprimari e che si sono trasformati nel corso della storia: Pietro Accardi è stato definito da molti tifosi il miglior acquisto della Sampdoria la scorsa estate. Il nuovo direttore tecnico ha rivoluzionato la squadra dell’anno scorso, che aveva diverse carenze ma aveva raggiunto comunque i playoff, vendendo alcuni giocatori che erano considerati delle zavorre a livello tecnico e di ingaggio. Sono arrivati altri nomi, conosciuti e meno conosciuti, che avrebbero dovuto dare maggiori garanzie. Così non è stato al momento. Accardi ha deciso di esonerare Andrea Pirlo e l’ostinazione con cui ha difeso Sottil sino all’ultimo sembra quasi più una necessità di mostrare che aveva avuto ragione nella prima decisione.
In tutto questo a farne le spese sono i tifosi, coloro che si sono abbonati sperando in una storia diversa per questa stagione, che si sta rivelando un dramma, sportivamente parlando. Il comunicato della Federclubs di pochi giorni fa mostra un evidente scollamento tra tifo e società, nonostante la voce e l’incoraggiamento non siano mai mancati. Anche questo aspetto è tutto da ricostruire. I risultati positivi, se arriveranno, sono i primi mattoncini su cui poi Manfredi e i suoi investitori sono chiamati a mettere ulteriore cemento a partire da gennaio, quando si riaprirà un mercato che potrà essere fatto senza vincoli. Il presidente, forse per la prima volta, si è reso conto che una società di calcio è un asset con variabili molto diverse da qualsiasi altra società in cui si investe. Un fattore che spesso si sottovaluta quando non si conosce l’ambiente.
Nonostante Semplici sia arrivato ieri a Bogliasco, l’annuncio ufficiale non è stato ancora fatto quando questo articolo è stato pubblicato, segno che le procedure burocratiche necessarie per l’ufficialità sono davvero state avviate ieri dopo gli ultimi colloqui. Un’altra anomalia, i sampdoriani sperano l’ultima, in questo romanzo sui generis.