Genova. Mentre è ancora in corso il supplemento di perizia sulle cause del crollo torna in aula per due giorni il processo per il crollo del Ponte Morandi. Questa mattina dopo un mese, nuova udienza pubblica con le dichiarazioni di due imputati che hanno accettato di rilasciare dichiarazioni spontanee: si tratta di Maurizio Ceneri, ex responsabile ufficio collaudi e controlli Spea con sede a Bologna, e Paolo Strazzullo, un tempo capo dell’ufficio tecnico e impianti della direzione del primo tronco di Autostrade, responsabile unico da settembre 2017 del progetto di retrofitting, il rinforzo degli stralli delle pile nove e dieci, mai realizzato.
Il primo a prendere la parola è stato proprio il Rup del progetto di retrofitting del ponte. “Esprimo cordoglio per le vittime – ha esordito- e ne condivido il dolore”.
Strazzullo ha spiegato di non sapere nulla del progetto del retrofitting finché non è stato chiamato nel ruolo di responsabile unico del procedimento, nel settembre del 2017. Ha portato in aula le mail trimestrali sui controlli da cui “non emerge nessuna criticità”. “Mi dissero che si trattava di lavori in vista delle restituzione a fine concessione – ha aggiunto – e che non erano fatti per risolvere delle criticità”. Strazzullo ha anche ricordato che il rup “non aveva compiti specifici in materia di sicurezza”
“Vi chiedo di ricordare – ha concluso Strazzullo – che io arrivai un anno prima del crollo, le manutenzioni erano già pianificate e io non avevo la competenza per sviluppare il progetto, lo dovevo finalizzare e far realizzare”. Insomma Strazzullo ha ribadito di non aver avuto alcun obbligo di verifica dell’operato del progettista. Tutti i report confermavano l’assenza di rischi, e non ci furono mai voti sopra il 40”.
Dopo di lui ha cominciato a fare dichiarazioni spontanee Maurizio Ceneri, responsabile dell’ufficio CND di Spea con sede a Bologna. Era stato il primo fra gli imputati a prendere la parola in aula per rispondere ad alcune dichiarazioni di testimoni. Tra oggi e domani Ceneri intende spiegare la sua non responsabilità nella tragedia del 14 agosto 2018
Ceneri ha cominciato le sue dichiarazioni spontanee ripercorrendo tutte le attività svolte da CND sugli stralli del Polcevera a partire dagli interventi degli anni 90.