Rivoluzione

Nodo ferroviario pronto entro metà 2026, coi nuovi binari possibile un treno ogni sei minuti

Il punto con Mariano Cocchetti di Rfi: "Voltri-Sampierdarena completato nel 2025". La linea reggerà fino a 12 treni all'ora. A Brignole 380 parcheggi sopra i binari, in via Ardoino parte il cantiere della copertura

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Genova. Saranno pronti entro la metà del 2026 i nuovi collegamenti del nodo ferroviario di Genova, il complesso di interventi in via di realizzazione da parte di Webuild per conto di Rfi che permetterà di separare i treni locali da quelli a lunga percorrenza dotando la città di una vera metropolitana ferroviaria.

È la nuova scadenza, posticipata rispetto alle ultime previsioni, fissata da Mariano Cocchetti di Rfi, referente del progetto unico da 10,6 miliardi di euro che comprende anche il Terzo Valico e la riattivazione della linea del Campasso, quest’ultima riservata ai treni merci al servizio del porto. A pieno regime la linea Voltri-Brignole avrà una capacità di 10-12 treni all’ora, equivalenti a una frequenza massima di 5-6 minuti, a patto che il servizio venga adeguatamente potenziato una volta conclusi i lavori.

Generico dicembre 2024

Due le opere principali che consentiranno di rivoluzionare il trasporto pubblico locale su ferro. La prima è il quadruplicamento della linea tra Voltri e Sampierdarena. Si tratta in sostanza di realizzare la nuova galleria Polcevera, lunga circa 8 chilometri, che connetterà la bretella Voltri-Borzoli (già esistente) da una parte a Fegino e al Terzo Valico, dall’altra al bivio Polcevera e da qui nuovamente alla linea costiera. “Su questo fronte siamo molto avanti – assicura Cocchetti ai microfoni di Genova24 -. Abbiamo finito tutte le opere civili, è già iniziata la posa dei binari e stiamo attrezzando gli impianti e gli apparati tecnologici. Il nostro impegno è quello di ultimare i lavori in modo da attivare la linea nell’agosto del 2025“.

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Il bypass sarà percorso dai treni a lunga percorrenza merci e viaggiatori, compresi quelli che collegano la Pianura Padana con la riviera di Ponente. La velocità massima all’interno sarà di 160 chilometri all’ora con miglioramenti sensibili sui tempi di viaggio. Gli Intercity Milano-Ventimiglia con fermata a Principe non spariranno, ma saranno alternati ai diretti che in pratica salteranno la tappa a Genova. Tutto questo avrà un effetto benefico a livello cittadino: la linea costiera Voltri-Sampierdarena diventerà specializzata per il traffico regionale e metropolitano, che potrà essere finalmente cadenzato a intervalli regolari senza interferenze.

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Il secondo tassello, fondamentale per eliminare il collo di bottiglia dell’intero sistema, è il sestuplicamento Principe-Brignole (si passerà da quattro a sei binari). Il progetto prevede il prolungamento delle gallerie Colombo e San Tomaso, che oggi confluiscono nelle due gallerie Traversate, in modo da creare un nuovo itinerario tra le due grandi stazioni genovesi dedicato esclusivamente al traffico locale.

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Lo sbocco delle nuove gallerie a Brignole

“Abbiamo completato tutte le opere civili di entrambe le gallerie, ora stiamo intervenendo sulla parte esterna e all’inizio dell’anno prossimo inizieremo ad attrezzarle – prosegue Cocchetti -. Con l’attivazione del nuovo sistema ACC di Brignole la prima fase di fatto è operativa: l’apparato è già in grado di gestire la circolazione nell’assetto definitivo. Entro la prima metà del 2026 avremo l’attivazione di entrambi i binari”. A quel punto il nuovo nodo ferroviario di Genova sarà funzionante.

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Mariano Cocchetti, referente per Rfi del progetto unico

Nella stazione Brignole nasceranno due nuovi binari dedicati ai viaggiatori. Una delle banchine sarà in comune con la metropolitana, garantendo un interscambio immediato con la linea diretta a San Fruttuoso (e in futuro a San Martino, secondo i piani di Tursi). Nei due sottopassi, a monte dell’attuale binario 12, si può notare che sono già predisposte le uscite per scale e ascensori: qui i lavori inizieranno nel 2025 e termineranno a fine anno. Per non congestionare Brignole, poi, alcuni treni andranno ad attestarsi a Terralba, nell’area oltre l’omonimo ponte stradale, ma sarà solo un capolinea “tecnico” con cinque binari tronchi: l’ipotesi di realizzare qui una nuova stazione per i viaggiatori, lasciata aperta fino ad oggi nell’ambito degli accordi con la Regione, è stata definitivamente accantonata, anche perché nelle vicinanze arriverà appunto la metropolitana.

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La banchina della metropolitana che sarà condivisa coi treni locali

A completare il quadro sarà la totale riorganizzazione dell’area di Voltri. L’attuale stazione passeggeri verrà spostata circa 600 metri più a levante. Saranno realizzati due nuovi binari di attestamento per i treni Voltri-Nervi, un nuovo fascio merci con sette binari lunghi 750 metri e una nuova fermata all’altezza di Palmaro. “Sarà una delle stazioni più belle della Liguria – promette Cocchetti -. Al momento siamo in avanzata fase progettuale. Questo intervento è escluso dal Pnrr e verrà ultimato oltre il 2026. Nella prima fase sarà completato lo scalo merci per la composizione dei treni che percorreranno il Terzo Valico, mentre la seconda fase include lo spostamento della linea Genova-Ventimiglia con le nuove stazioni di Voltri e Palmaro”.

Lavori e disagi, sarà un 2025 di passione

Il nodo ferroviario di Genova vede ormai – è il caso di dirlo – la luce in fondo al tunnel e l’open day nei cantieri organizzato a novembre dimostra l’interesse della gente, ma i disagi causati dai lavori continueranno a farsi sentire nei prossimi mesi. Rfi ha concordato con la Regione alcune finestre per le lavorazioni più impattanti in modo da incidere il meno possibile sulle fasce di punta dei pendolari. Il prossimo weekend, ad esempio, verrà interrotto parzialmente il traffico tra Brignole e Principe e sul quadrivio Torbella, di conseguenza scatteranno di cancellazioni e limitazioni.

Sul breve termine il momento peggiore sarà il periodo 2-6 gennaio con uno stop totale della circolazione tra Voltri e Sestri Ponente. “Ci permetterà di raggiungere un traguardo importantissimo, l’immissione diretta della Genova-Ventimiglia nella bretella di Voltri, propedeutica all’attivazione del quadruplicamento prevista per il prossimo agosto”, sottolinea il responsabile del progetto. Sfruttando la chiusura verranno anche rialzati i marciapiedi della stazione di Pegli. Da settembre 2025 sarà necessario chiudere completamente per alcune settimane la stazione di Genova Piazza Principe Sotterranea: “Dovremo innestare le attuali gallerie San Tomaso e Colombo con i relativi prolungamenti”, spiega Cocchetti. I treni verranno dirottati in superficie per quanto possibile e per il resto si procederà a rimodulazioni delle corse con inevitabili ripercussioni sul servizio.

Avremo davvero più treni? Dipende da Regione e Trenitalia

Fatta l’infrastruttura, che sarà pronta a metà 2026 salvo complicazioni, bisognerà farla funzionare.  Ma questa sarà tutta un’altra partita e a giocarla saranno Trenitalia e Regione Liguria. Nell’accordo quadro in scadenza nel 2027 si ipotizza un treno ogni 15 minuti tra Voltri e Brignole (meno di quanto la linea potrebbe sopportare, ma più di quello che abbiamo oggi) e una frequenza raddoppiata tra Sampierdarena e Brignole. Il piano di bacino del trasporto ferroviario regionale prevede quattro linee S sul modello delle linee suburbane di Milano con due collegamenti passanti (Savona-Sestri Levante e Voltri-Nervi) e due attestati a Genova (Arquata/Busalla-Terralba e Acqui Terme/Ovada-Terralba, in realtà il vero capolinea sarà a Brignole).

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Tutto questo però non potrà concretizzarsi se la Regione e l’azienda non metteranno mano al contratto di servizio, valido ad oggi fino al 2032, che costa ai liguri 1,28 miliardi suddivisi in 15 anni, compreso l’acquisto di 48 nuovi treni. Nell’accordo quadro si parla di possibile incremento del 15,73% volumi di servizio passando dagli attuali 7,1 a 8,2 milioni di treni-chilometro, ma di questo aumento per ora non c’è traccia nelle intese in vigore. Non è chiaro nemmeno se basteranno i convogli appena acquistati, che comunque hanno già le caratteristiche tecniche adatte per il servizio metropolitano.

Il nuovo assetto del nodo sarà cruciale anche per il progetto di collegamento tra aeroporto, ferrovia e terminal crociere, oggetto di un protocollo d’intesa firmato la scorsa estate. La nuova stazione Aeroporto-Erzelli di via Siffredi (così come la cosiddetta Cornigliano Est in via San Giovanni d’Acri, in sostituzione di quella attuale in piazza Savio) dovrebbe essere ultimata nel 2025. Un treno ogni 15 minuti garantirà il collegamento con Principe Sotterranea, che verrà ribattezzata Genova Stazione Marittima e beneficerà di nuovi collegamenti pedonali e ascensori. La fermata sotterranea sarà usata anche dai treni della linea Genova-Acqui Terme e dai regionali Genova-Savona (o Genova-Ventimiglia) con cadenza oraria per un totale di sei treni all’ora per ogni direzione.

Un nuovo parcheggio sopra i binari di Brignole

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Intanto a Brignole, sotto il muraglione di via Montesano, sta prendendo forma l’imponente galleria artificiale che sovrasterà i nuovi binari dedicati ai treni locali. La struttura fa parte di una variante progettuale chiesta dagli enti locali nel 2016 per consentire la realizzazione di un parcheggio multipiano e di una piastra attrezzata con verde pubblico che funzionerà da valvola di sfogo per la zona dove oggi sorge Porta Pila, da anni ostaggio dei cantieri e del degrado. Nel 2017 era stato firmato un apposito protocollo d’intesa tra Regione, Comune e Rfi.

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L’anno prossimo Fs Sistemi Urbani pubblicherà un bando per assegnare la progettazione e la realizzazione dell’opera. Un progetto era già stato presentato dalla cooperativa edilizia Porta Pila che prevedeva in tutto tre piani interrati con un’autorimessa di box singoli, medi e doppi per ospitare 237 veicoli con numerose colonnine di ricarica elettrica (alimentate da pannelli fotovoltaici) oltre a 140 stalli a rotazione destinati agli utenti di Trenitalia. Sulla copertura dovrebbe sorgere anche un chiosco bar. “Questi lavori potranno partire solo dopo la fine delle opere del sestuplicamento, perché fino ad allora le aree saranno occupate dal cantiere”, precisa Cocchetti.

Linea del Campasso, via ai lavori per la galleria di via Ardoino

Intanto entra nel vivo un altro cantiere, quello per la riattivazione della linea del Campasso tra il bivio Fegino e il parco Rugna: sarà l’ultimo miglio del Terzo Valico percorso dai treni merci che caricano e scaricano in porto. Un’opera che ha destato grandi preoccupazioni tra gli abitanti dei quartieri coinvolti (Sampierdarena, Certosa, Rivarolo e Fegino) e ha suscitato una mobilitazione che non è rimasta senza effetti: dal Governo è arrivata una dotazione extra di 200 milioni per realizzare un piano di rigenerazione urbana della bassa Valpolcevera ancora in attesa di vedere la luce nonostante la promessa del Comune di partire entro la fine di quest’anno.

Valpolcevera, le immagini del masterplan della rigenerazione urbana

Sul lato Rfi, però, c’è una novità: “All’inizio del prossimo anno partiranno i lavori per la galleria di via Ardoino“, annuncia Cocchetti. Si tratterà di costruire un tunnel tradizionale che verrà poi coperto con una piastra da destinare a verde pubblico. In questi giorni sono già in corso opere di demolizione. Per il resto i lavori procedono ormai da mesi: “Abbiamo completato le opere propedeutiche e le bonifiche. È già stata smontata la travata del ponte sul Polcevera risalente al 1907, ora stiamo realizzando i consolidamenti per le opere in elevazione. L’obiettivo è attivare almeno i due binari di collegamento tra Fegino e il porto e i primi quattro degli otto binari del parco Campasso alla fine del 2026“. L’ultimo tratto in realtà è di competenza dell’Autorità portuale, ma si sta lavorando per allineare i tempi.

 

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