Genova. Con tre anni di ritardo rispetto agli annunci e diversi mesi dopo l’avvio delle attività di cantiere, sono iniziati i lavori di demolizione delle strutture prive di pregio architettonico sulla facciata a mare dello storico silos granario Hennebique, nel porto di Genova. Ad annunciarlo è l’Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale. È il primo passo verso una riqualificazione che il gigante di calcestruzzo armato sorto nel cuore del bacino storico attende ormai da mezzo secolo.
“L’intervento prevede la demolizione del corpo basso novecentesco che verrà completamente eliminato. Nei detriti verrà separato il ferro dal cemento, poi le dimensioni si ridurranno a quelle di un pietrisco e così saranno pronti per il riciclo in altre operazioni”, spiega Fabrizio Mansueto della direzione tecnica.
“Il progetto – spiega oggi Palazzo San Giorgio nella sua nota – prevede uno sviluppo polifunzionale del compendio con comparto hospitality dedicato ai turisti delle crociere e del Porto Antico, servizi crocieristici a supporto della vicina Stazione Marittima, una componente ad uffici e servizi dedicati alla città. L’Hennebique tornerà ad essere simbolo di innovazione e sostenibilità, integrando tecnologie e sistemi all’avanguardia che lo renderanno un edificio smart e green“. E si aggiunge a proposito che “le macerie prodotte dalle demolizioni saranno processate per ottenere del materiale idoneo per essere riutilizzato per altre opere“.
La visione sul riutilizzo della struttura, in tutto 45mila metri quadrati di superficie totale suddivisi in cinque piani più il tetto e i sotterranei, è cambiata più volte negli anni. Si era parlato di albergo a quattro stelle, alloggi in social housing, spazi per congressi e uffici direzionali, il Blue Innovation Forum con la sala immersiva, la terrazza pubblica. Gli sviluppi più recenti vedrebbero invece l’Hennebique trasformato in quartier generale di Fincantieri e Autostrade, con una quota rilevante di spazio (in origine 8.700 metri quadrati) destinato a nuovo terminal crociere. Ad oggi risulta che a portare avanti l’operazione siano ancora la bergamasca Vitali e Roncello Capital tramite una newco, ma era emerso anche un possibile interesse di Cdp, mai confermato ma nemmeno smentito.
L’ultima stima dei costi per la riqualificazione si attestava a 143 milioni di euro, partendo da una cifra iniziale di 100 milioni ai quali si aggiungono 10 milioni di contributo pubblico dell’Autorità portuale. I privati hanno ottenuto una concessione di 90 anni a fronte della corresponsione di un canone annuo di 375mila euro. Se si procedesse senza altri intoppi, date le tempistiche che erano state fornite, il nuovo Hennebique potrebbe essere pronto tra il 2026 e il 2027, pur con diversi anni di ritardo sulla tabella di marcia.
La storia infinita dell’Hennebique
Costruito a partire dal 1889, l’Hennebique, che prende il nome dell’inventore del calcestruzzo armato, l’imprenditore francese François Hennebique, ha due primati. Primo edificio in Italia ad essere costruito con questa tecnica, è stato anche il primo silos granaio del porto di Genova. Dalle stive dei mercantili attraccati nella banchina ai piedi del silos, il grano veniva velocemente scaricato e immagazzinato grazie a un complesso sistema di tramogge per poi essere caricato sui carri o sui vagoni ferroviari che correvano adiacenti al complesso. Concepito come un edificio-macchinario all’avanguardia, oggi rappresenta un’importante testimonianza del processo di industrializzazione del porto di Genova.
Dagli anni Settanta è in totale abbandono. La prima gara per la concessione ai privati andò deserta nel lontano 2013. Nel 2019 Regione Liguria, Autorità portuale, Comune e Soprintendenza siglano l’accordo di programma per stabilire i criteri della riqualificazione. Nello stesso anno parte una procedura a evidenza pubblica per assegnare l’immobile in concessione per 90 anni in cambio di un investimento per la riqualificazione. A dicembre 2020 i vincitori Vitali e Roncello Capital firmano l’atto di sottomissione. L’inizio dei lavori è previsto per il 2021, precisamente “a ottobre” secondo Christian Vitali intervenuto quell’anno durante il Salone Nautico. A novembre una conferenza stampa in grande stile nell’ex silos sancisce la partenza delle prime operazioni, tra cui le demolizioni “completate entro l’anno”.
Ma nel frattempo sorgono diverse complicazioni tecniche. Nel 2022 l’azienda rivela a Genova24 che in autunno si comincerà davvero. In realtà la convenzione urbanistica col Comune viene sottoscritta a gennaio del 2023: “Finalmente i lavori entreranno nel vivo”, assicura Vitali confermando la nuova scadenza del 2024. L’Autorità portuale, rimasta orfana del presidente Paolo Emilio Signorini (passato a Iren prima di essere arrestato per corruzione) rallenta le procedure e si somma alla crisi delle materie prime. Nell’ottobre 2023 si chiude la conferenza dei servizi sulla variante progettuale per i parcheggi sotterranei, a marzo 2024 viene firmato l’atto di concessione tra Autorità portuale e Hennebique Srl, la nuova società costituita dai due investitori.