Giudizio immediato

A gennaio il processo a Davide Oddicini, il maresciallo dei carabinieri arrestato dai colleghi

L'ex comandante della stazione dei carabinieri di Cornigliano, oggi ai domiciliari, è accusato di concussione, corruzione, accesso abusivo a sistemi informatici e depistaggio

caserma carabinieri cornigliano

Genova. Comincerà il prossimo 8 gennaio il processo nei confronti di Davide Oddicini, il comandante della stazione dei carabinieri di Cornigliano arrestato a fine settembre dai suoi stessi colleghi dell’Arma con una lunga serie di accuse

Al 52enne, maresciallo maggiore vengono contestati dalla pm Gabriella Dotto i reati di corruzione, concussione, falso, accesso abusivo a sistemi informatici, rivelazione di atti coperti da segreto d’ufficio e depistaggio.  A insospettire i militari dell’Arma erano stati alcuni controlli di routine sull’utilizzo delle banche dati da cui era emerso che Oddicini, aveva effettuato accessi nella banca dati delle forze di polizia controllando alcuni nominativi senza apparente giustificato motivo. 

Il maresciallo avrebbe – secondo l’accusa – fornito in questo modo informazioni ad alcuni conoscenti tra cui un avvocato, che si rivolgeva all’amico carabiniere per avere notizie utili principalmente relative a incidenti stradali. Inoltre Oddicini, avrebbe fornito informazioni anche un altro suo conoscente, un operaio edile, ottenendo in cambio lavori di muratura gratis nell’abitazione di un’amica. 

In un altro episodio accertato dai carabinieri del Nucleo Investigativo, il sottufficiale avrebbe favorito un amico carrozziere nel recupero di una somma di denaro relativa ad un credito vantato nei confronti di un pensionato per alcuni lavori fatti sulla sua auto.  Il carabiniere in pratica avrebbe detto all’anziano di pagare minacciandolo in caso contrario di denunciarlo per insolvenza fraudolenta.

lnfine il maresciallo, intervenuto per un furto in un negozio, avrebbe effettuato una ricostruzione parzialmente fittizia dei fatti, per contestare il reato di rapina impropria, al posto di quello di furto.

Oddicini, difeso dall’avvocato Andrea Testasecca, si trova oggi ai domiciliari. Si era fatto interrogare dalla pm e si era difeso dicendo di aver commesso qualche leggerezza nei controlli sulle banche dati per fare favori ad alcuni amici  sottolineando – ma questo lo avevano accertato anche i militari – di non aver mai preso soldi.

Le indagini proseguono su altri verbali presunti falsi che il comandante avrebbe firmato e che non gli erano stati contestati al momento dell’arresto, ma che sarebbero stati trovati nel corso della perquisizione.

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