Ripescaggio

Regione, entrano quattro nuovi consiglieri: dal ritorno di Lilli Lauro all’esordio di Armando Biasi

Le dimissioni degli assessori della giunta Bucci liberano altri posti in via Fieschi: ecco chi sorride (e chi invece continua a piangere)

Generico dicembre 2024

Genova. Conto alla rovescia per la presentazione della giunta Bucci in consiglio regionale, passaggio che segnerà il ritorno alla “normalità amministrativa” per la Liguria, travolta (e bloccata) dall’inchiesta per corruzione che ha portato all’arresto e alle dimissioni di Giovanni Toti. Il nuovo presidente annuncerà ufficialmente i sette assessori, già svelati due settimane fa alla stampa e nominati con un apposito decreto, e illustrerà all’assemblea il suo programma di governo.

Nella stessa seduta il Consiglio dovrà votare la surroga dei quattro consiglieri che hanno rassegnato le dimissioni per entrare in giunta: si tratta di Marco Scajola (Forza Italia), Alessandro Piana (Lega), Luca Lombardi e Simona Ferro (Fratelli d’Italia). Al loro posto entreranno i primi dei non eletti. La rinuncia al mandato elettivo non era obbligatoria, ma rappresentava una conditio sine qua non per far parte della truppa di Bucci. È stato lui stesso a imporre il passo indietro, così come aveva fatto Toti per assicurarsi che gli assessori potessero dedicarsi interamente all’attività amministrativa senza troppe distrazioni.

E così in via Fieschi, dopo una prima seduta già abbastanza frizzante, si vedranno volti nuovi e grandi ritorni. Il più atteso è senz’altro quello di Lilli Lauro, una veterana della politica ligure nonostante le diverse casacche indossate. Tre volte consigliera comunale a Genova e due volte consigliera regionale, passata da Forza Italia alla Lista Toti, eletta nel 2020 con quasi 5mila voti, ricandidata quest’anno con Fratelli d’Italia e arrivata terza in lista dopo Simona Ferro con un bottino nettamente inferiore (2.733) che però le basta ai fini del ripescaggio.

Nello stesso partito, grazie alla nomina del sanremese Lombardi, potrà accedere al secondo mandato consecutivo Veronica Russo che ha preso circa 200 voti in più di quattro anni fa (da 1.485 a 1.693). Nell’Imperiese la riconferma del vicepresidente Alessandro Piana apre le porte del Consiglio anche al leghista Armando Biasi, sindaco di Vallecrosia forte di 2.433 preferenze. Per lui sarà la prima volta. Infine, sempre nell’estremo Ponente della regione, si assiste al ritorno in aula di Chiara Cerri, transitata dalla Lista Toti a Forza Italia come Marco Scajola, mantenendo intatto il suo bacino elettorale.

Delle new entry tre su quattro sono donne e due di loro andranno a sostituire consiglieri uomini. Un minimo ricambio che porta a 7 su 30, meno di un quarto, il peso della componente femminile in Consiglio: una quota molto bassa tenendo presente che nelle liste è previsto per legge l’equilibrio di genere e lo stesso principio vale per l’espressione della doppia preferenza. In giunta, com’è noto, l’unica donna è Simona Ferro di Fratelli d’Italia.

Tutti contenti? Non proprio. Al termine della partita a Risiko, l’esclusione più rumorosa resta probabilmente quella di Jessica Nicolini, la storica portavoce di Toti, una dei pochi a non averlo mai rinnegato in nulla. Terza classificata su Genova con 1.780 voti, sperava di entrare al posto di Matteo Campora, ma le cose sono andate diversamente. Continuerà a lavorare nell’ambito della comunicazione. Delusione anche per il forzista Claudio Muzio, un vero big del centrodestra nel Tigullio, surclassato dal numero uno del partito in Liguria Carlo Bagnasco nonostante i quasi 4mila voti incassati. E non ce la fa stavolta nemmeno un’altra veterana, la leghista Sonia Viale, solo terza della lista imperiese con 1.137 voti.

Ma i giochi non sono del tutto chiusi. Il governatore attende l’approvazione e l’entrata in vigore di una norma nazionale che gli consentirebbe di nominare altri due assessori per alleggerire il peso delle deleghe. Uno sarà certamente il genovese Alessio Piana della Lega, che oggi fa le veci di un assessore pur restando consigliere: quando entrerà in giunta lascerà il posto a Sandro Garibaldi, che ha portato in dote 2.369 voti e si prepara al secondo mandato. La seconda pedina è ancora un’incognita, ma non è escluso che Bucci torni su un nome già vagliato in fase di trattativa, quello dell’ex sindaca di Savona Ilaria Caprioglio (seconda per numero di preferenze in Vince Liguria dopo Bozzano) che farebbe un po’ salire la quota rosa in squadra e accontenterebbe l’anima civica di Claudio Scajola, molto sacrificata nell’attuale composizione.

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