Finale Ligure. Ancora un’aggressione ai danni di una capotreno, dopo l’accoltellamento di un collega a Genova esattamente un mese fa. È successo stamattina pochi minuti prima delle 10.00 sul treno Intercity Milano-Ventimiglia.
Giunti in stazione a Finale Ligure, la 32enne ha iniziato il “giro” per verificare i titoli di viaggio dei passeggeri. Quando ha chiesto di vedere e vidimare i biglietti di una coppia di donne, madre e figlia, senza ticket, le due per tutta risposta l’hanno aggredita.
Sul posto sono subito intervenuti un’ambulanza della croce bianca di Borgio Verezzi e la polizia ferroviaria, che ha subito attivato le verifiche del caso. La capotreno è stata trasportata in codice giallo al pronto soccorso del Santa Corona di Pietro Ligure in stato di choc.
Il treno, invece, è stato cancellato: per proseguire il loro viaggio i passeggeri hanno utilizzato i regionali a seguire.
Il 5 agosto a Cairo una controllora era stata aggredita da tre persone straniere che erano state invitate a scendere a San Giuseppe perché senza biglietto. Ne era derivata una discussione sfociata poi in aggressione ai danni del capotreno.
“Esprimiamo piena solidarietà alla capotreno vigliaccamente aggredita oggi e chiediamo che si puniscano i responsabili, oltre che sul piano penale, anche con lavori socialmente utili”. Lo affermano con una nota congiunta il presidente di Assoutenti Liguria, Furio Truzzi, e il presidente nazionale dell’associazione, Gabriele Melluso, intervenendo sul caso della capotreno aggredita.
“Episodi come quello odierno sono gravi e arrecano danno, oltre alle vittime delle aggressioni, anche ad una pluralità di passeggeri, costretti a scendere dai treni per i rilievi del caso e a subire ritardi e disagi. Per questo come Assoutenti ci costituiremo parte civile in un eventuale procedimento penale contro le due donne, per i danni subiti dagli utenti del trasporto ferroviario locale. Assoutenti inoltre, assieme alle altre associazioni liguri dei consumatori, ha avviato un dialogo con tutte le sigle sindacali dei ferrovieri liguri allo scopo di intraprendere iniziative comuni finalizzate a combattere anche culturalmente questi comportamenti inaccettabili per la civile convivenza”, concludono Truzzi e Melluso.