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A Capodanno ristoranti pieni, ma di turisti: in calo le prenotazioni dei genovesi

A livello nazionale solo il 14% degli italiani ha scelto di trascorrere la notte di San Silvestro al ristorante. E il nuovo codice della strada frena il consumo di alcol per i brindisi: i dati di Fiepet

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Genova. A riempire i ristoranti genovesi la sera di Capodanno saranno, per la gran parte, turisti. Lo attesta Fiepet Confesercenti, che ha registrato un aumento delle prenotazioni soprattutto da chi arriva dall’estero e un contestuale calo di quelle dei genovesi.

Secondo l’associazione, a livello nazionale, tra la cena e il veglione del 31 dicembre e il pranzo di Capodanno ristoranti e pubblici esercizi si preparano a ospitare 8 milioni di italiani, ma la stretta sul consumo di alcol sancita dal nuovo codice della strada si farà sentire anche per i brindisi: secondo un sondaggio condotto con Ipsos su un campione di italiani maggiorenni, il 27% di chi cenerà al ristorante eviterà di bere,  il 9% ha dichiarato di avere cambiato completamente programmi, mentre il 15% si farà portare al veglione come passeggero di un mezzo pubblico o privato.

“Al di là delle preoccupazioni sull’impatto che il nuovo codice della strada potrà avere sulle abitudini degli italiani, naturalmente non solo a Capodanno, e degli effetti del nuovo decreto sicurezza che non saranno tangibili prima di metà gennaio, è sulle prenotazioni che chiediamo vengano riconosciute anche ai ristoratori tutele analoghe a quelle degli albergatori – dice Matteo Zedda, membro del direttivo di Fiepet Confesercenti Genova – Un grosso problema è, infatti, quello del “no show”, vale a dire di chi prenota per poi non presentarsi, arrecando così un danno rispetto al quale non abbiamo, ad oggi, alcuno strumento risarcitorio: le attuali piattaforme di prenotazione per i ristoranti, a differenza di quelle per le strutture ricettive non richiedono al cliente alcun tipo di deposito che possa consentire all’esercente di rientrare almeno in parte del mancato guadagno e, soprattutto, capaci di responsabilizzare chi chiama per un tavolo, senza poi preoccuparsi di disdire”.

A livello nazionale, sempre secondo il sondaggio Ipsos, solo il 14% degli italiani passerà la notte più lunga dell’anno in un ristorante o un locale pubblico, in particolare al Nord e al Centro (15% e 14%), cui si aggiunge un 3% che per la cena o il veglione opterà discoteche o sale da ballo, quota che sale al 5% sotto i 34 anni. Per il pranzo di Capodanno è invece l’8% a scegliere un ristorante o un pubblico esercizio.

Per festeggiare l’arrivo del nuovo anno, a casa o in un locale, si spenderanno complessivamente 163 euro a persona: poco più di 89 euro per il 31 dicembre, e 74,7 euro per il pranzo di Capodanno. La spesa complessiva per la fine e l’inizio del nuovo anno è più alta nelle regioni del Nord Italia (201,81 euro) e più bassa al Centro (109 euro circa).

Circa la metà (53%) degli italiani trascorrerà comunque la notte di San Silvestro a casa, propria o di parenti, una tendenza più marcata tra le persone di età superiore ai 35 anni (56%) e tra le donne (57%). Gli amici, però, sono un’alternativa rilevante: la preferisce circa un quarto (24%) degli intervistati soprattutto tra i giovani (18-34 anni, 25%) e tra gli uomini (26%). Più familiare la dimensione del pranzo di Capodanno: il primo gennaio sarà a casa propria o di parenti il 73%, solo il 10% a casa di amici.

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