Il punto

Strade, autostrade, ferrovie e non solo: Genova si prepara all’assedio dei cantieri nel 2025

All'orizzonte una moltiplicazione dei lavori e dei disagi connessi: si inizia il 2 gennaio con lo stop dei treni a Ponente. Tra le grandi incognite anche Gronda e Skymetro

Generico dicembre 2024
Foto dal gruppo Facebook "Viabilità Genova"

Genova. Se il 2024 è stato all’insegna dei disagi per la percorrenza di strade, autostrade e ferrovie, il 2025 imminente rischia di portare in dote una moltiplicazione ulteriore dei cantieri e degli effetti collaterali connessi. È il prezzo da pagare per manutenzioni straordinarie e realizzazione di grandi opere, talvolta molto attese e spesso controverse, destinate in ogni caso a cambiare le abitudini di mobilità di centinaia di migliaia di genovesi e non solo.

Il nuovo anno inizia in salita per i pendolari della linea Genova-Savona con lo stop totale alla circolazione dei treni da giovedì 2 gennaio a lunedì 6 gennaio (con ripresa all’alba del martedì) tra le stazioni di Sestri Ponente e Cogoleto. Una misura necessaria, aveva spiegato Mariano Cocchetti di Rfi, per realizzare il collegamento con la bretella di Voltri che permetterà di deviare il traffico a lunga percorrenza, liberando binari per le corse in ambito metropolitano. Ci saranno bus sostituivi, messi a punto anche grazie al questionario online promosso dalle associazioni dei consumatori.

Ma i disagi per chi viaggia in treno si faranno sentire per tutto l’anno. Da settembre 2025, sempre per le lavorazioni del nodo ferroviario, chiuderà per alcune settimane la stazione di Genova Piazza Principe Sotterranea con rimodulazioni e cancellazioni. Sulla linea Genova-Milano si prevedono una serie di limitazioni e oltre un mese di interruzione totale tra luglio e agosto per l’ammodernamento di un ponte nei pressi di Pavia. Treni più lenti anche sulla direttrice Genova-Roma per cantieri nel tratto toscano. E non mancheranno i soliti disservizi sulla Genova-Ovada-Acqui Terme, dove proseguono gli interventi finanziati dal Pnrr.

Dici cantieri e pensi alle autostrade liguri. Chiusure, restringimenti e scambi di carreggiata andranno avanti ancora per tutto il 2025 con una possibile novità: il cronoprogramma prevede l’inizio di ispezioni e lavori di ammodernamento sulle gallerie della A7 tra Genova e Serravalle Scrivia, finora sottoposte solo a interventi di messa in sicurezza urgente. A differenza della A26, dove le carreggiate procedono parallele, qui le due direzioni seguono tracciati diversi, fatto che rende più difficile attuare scambi di carreggiata e bypass. Nel frattempo però i cantieri sulla A26 dovrebbero giungere a conclusione, permettendo almeno di liberare un asse di collegamento nord-sud.

Fino all’11 gennaio rimarrà chiuso in uscita il casello di Genova Nervi per consentire la sostituzione di 500 metri di barriere di sicurezza sulla rampa. Autostrade ha scelto “il periodo con minor traffico in uscita per chi proviene da Livorno, circa il 15% in meno rispetto al valore medio annuo”, ma la misura ha generato (e probabilmente genererà ancora) ripercussioni sul traffico in Valbisagno per l’afflusso straordinario di veicoli su Genova Est.

Ma la società Autostrade a Genova segue altre opere che devono ancora entrare nel vivo. A partire dalla Gronda, per ora ferma al lotto zero, un insieme di cantieri propedeutici che non provoca particolari impatti sulla viabilità. Tecnicamente manca ancora l’ultimo via libera sul progetto definitivo (Salvini lo aveva promesso entro la scorsa estate, ma i rinvii ormai non si contano più) e non è chiaro come saranno coperti gli extra costi. Se però i lavori dovessero partire sul serio, si inizierebbe probabilmente dal raddoppio tra Genova Ovest e Bolzaneto, peraltro il meno contestato a livello politico, con ripercussioni ancora da valutare (presumibilmente pesanti) sul nodo nevralgico tra A7, A10 e A12.

Tra le opere formalmente partite c’è il tunnel subportuale, che dovrebbe vedere la luce entro il 2029. Una svolta è arrivata nelle scorse settimane con la decisione dell’Autorità portuale di destinare momentaneamente l’ex carbonile Enel – al centro dell’inchiesta per corruzione che ha coinvolto Toti, Spinelli e Signorini – a ospitare le terre di scavo. Direttamente connesso alla nuova strada sottomarina è il cosiddetto ambito E del nodo di San Benigno che dovrà garantire il collegamento con la gronda a mare e il casello di Genova Est. Del resto i lavori non sono ancora finiti nemmeno sulle nuove rampe aperte al traffico quasi un anno fa. In lungomare Canepa si profilano altri mesi di fuoco per il cantiere del parco urbano lineare e della barriera antirumore che avrà il compito di mitigare i disagi degli abitanti. Lavori, questi ultimi, gestiti dal Comune.

Come gestiti dal Comune sono gli interventi per gli assi di forza del trasporto pubblico: nuove fermate, corsie protette e cavi elettrici per alimentare i filobus che percorreranno la città da Voltri a Nervi, dal centro a Prato. I cantieri continueranno a occupare la sponda destra della Valbisagno (che dovrebbe vedere l’attivazione della prima linea entro l’anno, anche se dei mezzi flash charging non c’è ancora traccia), corso Europa, l’Aurelia a ponente. Alcune strade andranno totalmente ridisegnate, con prevedibili conseguenze sulla viabilità: piazza Tommaseo, via Cantore, corso Sardegna e forse via XX Settembre.

Nella parte bassa della Valpolcevera proseguono i lavori per la nuova stazione della metropolitana in via Canepari (apertura prevista nel 2025, con ulteriori ritardi rispetto al cronoprogramma) ed entreranno nel vivo quelli per la riattivazione della linea merci del Campasso funzionale al Terzo Valico. Due opere che hanno dato molto filo da torcere ai residenti di Certosa in termini di ricadute sulla vivibilità dei quartieri, compresi viabilità e parcheggi. In via Ardoino, a Sampierdarena, inizieranno a breve le operazioni per la copertura della ferrovia.

Tra le numerose incognite, infine, c’è lo Skymetro in Valbisagno, il prolungamento della metropolitana in sopraelevata da Brignole a Molassana. L’assessore De Fornari ha confermato l’intenzione di affidare i lavori entro giugno 2025, come stabilito dal ministero dei Trasporti che ha concesso i finanziamenti. Se il cantiere dovesse partire entro l’anno (fermo restando il necessario via libera al progetto) non passerebbe certo inosservato per le strade della vallata: oltre 200 piloni andrebbero costruiti in sponda sinistra (tra Sant’Agata e Marassi) e sponda destra (da Marassi a ponte Fleming) con sette nuove stazioni. Lo stesso territorio, peraltro, è già gravato dal cantiere dello scolmatore del Bisagno, ancora in attesa della famigerata talpa per lo scavo della galleria principale, con un centinaio di camion al giorno avanti e indietro tra il cantiere e l’ex cava Cavalletti.

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