Aula rossa

Bucci, ultimo consiglio comunale da sindaco: “Niente discorsi, mi commuoverei”

Il governatore lascia e va a sedersi sugli spalti. Il post su Facebook: "Otto anni meravigliosi, non è un vero saluto". Passaggio di staffetta nelle mani di Piciocchi che diventa "vicesindaco reggente"

bucci spalti consiglio comunale

Genova. Nessun discorso di commiato, nell’ultimo consiglio comunale da sindaco. “Perché ci ho provato – ha detto Marco Bucci – ma arrivavo alla terza riga e mi commuovevo”. Da oggi solo presidente della Regione Liguria. Durante la seduta di oggi è stata votata la delibera che sancisce l’incompatibilità fra le due cariche e quindi la decadenza del primo cittadino. Subito dopo l’ormai ex sindaco si è seduto sugli spalti riservati normalmente ai giornalisti.

“La città di Genova l’abbiamo trovata in un modo, la restituiamo adesso in un modo decisamente migliore, credo che nessuno possa essere contrario – le sue ultime parole in aula nonostante il regolamento gli impedisse formalmente di parlare -. Siamo abituati ad andare avanti. Ho completa fiducia nella giunta e nel consiglio comunale per completare tutto quello che è nel nostro programma. Avanti tutti, mai fermarsi, ovviamente sono sempre disponibile ad aiutare, collaborare, rinforzare e spingere, a fare tutto quello di cui c’è bisogno”.

“Lo stato d’animo è un po’ di dispiacere ma l’impegno al servizio civile aumenta, e sono sicuro di lasciare l’amministrazione in buone mani”, aveva detto ai giornalisti prima di scendere in aula rossa. Il “discorso” che avrebbe dovuto fare in aula Bucci lo ha pubblicato in un post su Facebook: “Oggi è un giorno molto particolare per me. Finiscono quasi otto anni meravigliosi della mia vita dai quali ho ricevuto una grande soddisfazione. Quella di poter restituire, da sindaco, qualcosa del tantissimo che la città mi ha sempre dato”. E poi: “C’è la convinzione di poter svolgere l’incarico di presidente della Regione come sindaco dei liguri. Quindi di continuare ad occuparmi, in fondo, anche un po’ della città di Genova. Sono certo di poter dare ancora tanto di me stesso alla mia città. Per questo oggi non vi rivolgo un vero e proprio saluto”.

Le mani sono quelle del suo vicesindaco, Pietro Piciocchi, che da oggi è ufficialmente “vicesindaco reggente” e che, al momento, è anche il candidato del centrodestra alle prossime comunali. “Ora come ora si andrà avanti in quest’ottica”, ha detto Bucci.

Piciocchi, assumendo i nuovi poteri, ha assegnato subito le cariche ai due nuovi assessori, entrambi “esterni”: Enrico Costa, figura centrale nell’ambito del sociale cittadino, che prenderebbe in mano le deleghe di Matteo Campora, eletto in Regione, e Ferdinando De Fornari, dirigente comunale neo pensionato, che si occuperebbe di lavori pubblici e attuazione del Pnrr.

Molti gli “spettatori eccellenti” ad assistere all’ultima seduta di Marco Bucci e al suo commiato dall’aula rossa. Da Simone D’Angelo, ex capogruppo Pd a Tursi eletto in consiglio regionale, ad Armando Sanna, capogruppo dem in Regione che non ha nascosto di aspirare alla poltrona sulla quale ora sederà Piciocchi. Tra il pubblico anche l’ex assessora regionale della Lega Sonia Viale.

“A nome della presidenza del consiglio comunale – ha dichiarato il presidente Carmelo Cassibba – voglio rivolgere un sincero ringraziamento a Marco Bucci per il suo straordinario impegno a servizio della città. In questi otto anni sotto la sua guida, Genova ha affrontato e superato momenti difficili, ritrovando una stagione di grande cambiamento e sviluppo. Dalla ricostruzione del Ponte Morandi alla ripartenza economica e sociale della città, abbiamo visto risorgere infrastrutture vitali, nuovi investimenti e una rinnovata centralità a livello nazionale ed internazionale”.

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