Genova. Almeno “una ventina di pullman” in arrivo da tutta la Liguria per lo sciopero generale di venerdì 29 novembre proclamato da Cgil e Uil contro la manovra del governo Meloni, protesta nazionale su cui incombe la precettazione lampo decisa ieri dal ministro Matteo Salvini che riduce a quattro ore lo stop al trasporto pubblico locale. A Genova è in programma un corteo con appuntamento alle 9.00 a Principe, percorso tradizionale in centro città e arrivo in una piazza Matteotti che si prevede già gremita di lavoratori.
Aumentare salari e pensioni, rinnovo dei contratti pubblici e privati, fondi per la sanità, tassazione su extraprofitti e lotta all’evasione fiscale, norme su sicurezza e contrasto alla precarietà, ritiro del decreto sicurezza: queste le principali richieste di Cgil e Uil che lanciano l’allarme: “Il governo ci infliggerà sette anni di austerità“.
Ad alzare il livello dello scontro è stata ieri la mossa di Salvini che ha firmato la precettazione per bus e metropolitane: “Diritto allo sciopero sì, ma anche diritto al lavoro per la stragrande maggioranza degli italiani è l’impegno che mi sono preso”, ha detto in un video. Sindacati sulle barricate anche in Liguria: “Ancora una volta viene utilizzato un sistema antidemocratico non rispettoso della Costituzione, sta diventando una consuetudine – attacca Emanuele Ronzoni, commissario regionale della Uil -. Dalla commissione di garanzia è uscito un documento politico, dal punto di vista tecnico noi abbiamo osservato tutte le procedure. Stiamo già lavorando per presentare ricorso”. Aggiunge Maurizio Calà, segretario della Cgil Liguria: “Possiamo dire che questo governo sta cercando lo scontro sociale, economico e politico? È quello che fa in tutte le occasioni possibili. Ieri era l’occasione per fare una discussione di merito. Perché Salvini non si preoccupa di quelli che devono andare a lavorare nel resto dell’anno? È un atto di repressione“.
Protagonisti delle manifestazioni saranno i volantini che raffigurano Precetto la Qualunque col volto di Salvini trasformato per ricordare il celebre personaggio del film interpretato da Antonio Albanese. “Qualora non fosse rispettata la precettazione, i più colpiti sarebbero i lavoratori. Siccome siamo responsabili, noi non incentiviamo a violare le norme“, spiegano i vertici regionali di Cgil e Uil. Si rischiano fino a mille euro di multa per i dipendenti e fino a 50mila al giorno per le organizzazioni che li rappresentano. “Vorremmo ricordare che non siamo innamorati dello sciopero, non è uno sport – sottolinea Ronzoni -. I lavoratori non sono contenti di farlo visto che pesa sulle loro tasche, è l’extrema ratio che si utilizza quando non arrivano risposte”. Nonostante questo “ci aspettiamo una presenza molto significativa“, garantisce Calà.
Sciopero generale 29 novembre, le modalità a Genova
Lo sciopero generale riguarda tutti i settori pubblici e privati e vale per l’intera giornata o per l’intero turno di lavoro. Per effetto della precettazione, a Genova il trasporto pubblico si fermerà solo per quattro ore dalle 9.00 alle 13.00. Rimane escluso invece il trasporto ferroviario, come era stato chiesto dal Governo nelle scorse settimane. Restano garantiti i servizi pubblici essenziali (sanità e non solo) con modalità che saranno definite nel dettaglio in un incontro in prefettura nel pomeriggio. Attenzione ovviamente ai disagi alla circolazione che saranno provocati dal corteo in centro a partire dalle 9.00.
Le motivazioni dello sciopero in Liguria
A fotografare la situazione della Liguria sono gli ultimi dati elaborati dall’ufficio studi della Cgil. “Nel primo semestre del 2024, su 118.226 assunti solo 13.812 sono a tempo indeterminato, l’11,7% del totale. Questo significa che abbiamo l’88,3% di precari“, spiega Calà. E i salari? “In Liguria, rispetto al Nord Ovest, i lavoratori prendono 4.541 euro anno in meno, lavorano 14 giorni all’anno in meno, il 50% dipendenti guadagna meno 20mila euro, il 25% meno di 10mila euro”.
Sempre secondo i dati analizzati dalla Cgil, l’evasione fiscale in Italia vale 182 miliardi ed è cresciuta in un solo anno di 16,3 miliardi: “La banda degli evasori vale 9 volte tutte le mafie messe insieme”, commenta Calà. In Liguria l’evasione rappresenta il 12% del Pil, dato più alto del Nord Ovest e della media nazionale (10,5%). In altri termini, su un valore aggiunto di 44,4 miliardi (dato del 2021), l’evasione in Liguria vale 5,3 miliardi.
Preoccupa la crisi dell’automotive: “Tutti pensano a Torino ma è sbagliato, il Savonese e il Tigullio hanno una serie di aziende dell’indotto e non c’è un’idea per il rilancio. Sono destinate alla morte, i cinesi ci venderanno le auto”. E ovviamente l’industria a partecipazione statale: “Ilva, Piaggio, Ansaldo, Fincantieri dipendono tutte dalle idee di sviluppo e dalle risorse del governo nazionale”, ricorda Calà.
In Liguria nel 2020-2024 l’età media di pensionamento si è alzata da 68 a 69 anni, ma per le donne sale a 71 anni. “Ma c’è una cosa positiva nella manovra – evidenzia ironicamente il segretario regionale della Cgil -. I 63.005 pensionati integrati al minimo, la maggior parte donne, prenderanno ben tre euro in più. Possiamo stare sereni”. Sul fronte dei salari l’aumento stimato è del 5,9% “ma l’inflazione è stata altissima, 15-17%, in Liguria due punti in più”.
Infine l’emergenza sanità. “Toti diceva di non avere i dati, noi abbiamo stimato oltre il 30% di buchi in organico per le aziende liguri. Dare un po’ di soldi al privato convenzionato non modifica la situazione. I 250 milioni di euro di disavanzo chi li copre? Siamo stati convocati da Bucci per un primo incontro e partiremo da questo. Per le case di comunità che stiamo costruendo coi soldi del Pnrr, oltre a recuperare la carenza del 30%, servono altre 500 unità. Con le risorse di questa finanziaria la discussione non parte neanche”, aggiunge Calà.
Allo sciopero generale non si unisce la Cisl, per Cgil-Uil “complice” del governo Meloni, secondo cui invece la manovra soddisfa le richieste e porterà aumenti in busta paga per 300mila liguri. “Per loro va sempre tutto bene. Forse c’è un patto segreto tra il governo e quel sindacato per regalare soldi ai lavoratori”, chiosa Calà.
“Spiace che proprio oggi il rappresentante di un’organizzazione autorevole come la Cgil, con la quale da sempre il confronto è improntato nel segno del rispetto e della collaborazione, si renda protagonista di una tale caduta di stile – replica il segretario generale della Cisl Liguria Luca Maestripieri -. L’unità che noi vogliamo si costruisce sull’azione esclusivamente sindacale, senza altri fini. Il segretario generale della Cgil Liguria finge di non sapere che, senza il taglio del cuneo fiscale voluto dalla Cisl, migliaia di lavoratori in Liguria perderebbero fino a 1.200 euro all’anno. Quella misura valeva solo per il 2024: ora, grazie alla concretezza e all’impegno della Cisl, diventa definitiva. Senza contare gli stanziamenti per il rinnovo dei contratti dei lavoratori dei comparti pubblici e le risorse per l’indicizzazione delle pensioni. Sono soldi veri, non soldi del Monopoli. E questo, anche il segretario della Cgil ligure dovrebbe averlo capito”.
Il M5s sfida Bucci e il centrodestra
“Le parole del segretario della Lega sono di una gravità inaudita e sorprende che ancora una volta la destra italiana non prenda le distanze: con il silenzio, infatti, le forze politiche al governo difendono ancora una volta l’indifendibile. Vedremo presto da che parte starà a sua volta il centrodestra ligure: dalla parte dei lavoratori e quindi dei cittadini che incrociano le braccia per difendere i servizi colpiti da una manovra lacrime e sangue, o dalla parte della peggiore politica che con la precettazione calpesta il diritto allo sciopero sancito dall’articolo 40 della Costituzione?”. Lo chiede il consigliere regionale del M5s Stefano Giordano che poi aggiunge: “Bucci cosa ha intenzione di fare dopodomani? Avrà il coraggio di metterci la faccia e di scendere in piazza con i manifestanti che a ben vedere si mobilitano per temi che lui stesso ha promesso di risolvere nell’interesse dei cittadini? Il suo slogan elettorale era o non era migliorare la qualità di vita dei liguri? Bene, allora lo aspettiamo in piazza, perché un candidato che si è fatto eleggere dichiarando la Liguria che costruiremo è orientata al futuro e allo sviluppo, fornisce garanzie a tutti, in particolare ai più fragili deve stare dalla parte di chi sciopera. Anzi, ricordiamolo: chi incrocia le braccia rinuncia a una giornata di stipendio. Anche se questo significa contrastare Salvini”.