Genova. Il caso è chiuso. Il Palasport può ospitare gli incontri ufficiali internazionali delle maggiori discipline sportive indoor, compresa la pallavolo. Ad archiviare la polemica, scoppiata il mese scorso dopo un’intervista del presidente della Fipav Giuseppe Manfredi, è l’assessora allo Sport del Comune di Genova Alessandra Bianchi che oggi ha riferito i numeri esatti dell’impianto appena riqualificato.
“L’oculum dista 12,75 metri da terra e già questo permette ogni tipo di competizione, anche quelle richiamate dal presidente Fipav relative agli eventi ufficiali internazionali della pallavolo”, spiega Bianchi. Il regolamento della Fivb, la federazione internazionale di pallavolo, recita infatti come segue: “Lo spazio di gioco libero deve misurare un minimo di 12,5 metri in altezza dalla superficie di gioco”. Quindi sì, il Palasport risulta a norma per le gare di massimo livello.
Come aveva spiegato l’amministrazione, però, l’altezza massima non si ottiene con la configurazione normale. “Sotto all’oculum – ricorda l’assessora – c’è una una struttura a cui sono ancorati i videoproiettori, che nella posizione più bassa sono a 11,70 metri, mentre, se movimentati, riescono a salire e arrivano a 12 metri, che è la misura da tutte le federazioni per competizioni nazionali ed internazionali. L’unica che richiede 12,50 metri è la pallavolo. In quel caso andremo a smontare la struttura dei videoproiettori a beneficio delle misure regolamentari standard richieste dalle normative“.
Nulla di strano, argomenta Bianchi: “Chi gira gli impianti sportivi e i campi si rende conto che per i grandi eventi sportivi internazionali degli adeguamenti devono essere fatti. Ne cito uno su tutti: abbiamo ospitato Italia-Georgia di rugby al Ferraris, ovviamente abbiamo dovuto smontare le porte, montare le acca e applicare altri accorgimenti. Quindi dobbiamo goderci questo Palasport che può ospitare tutte le tipologie di eventi nazionali e internazionali, parametrati ovviamente all’impianto che è, ma non c’è assolutamente un problema di di altezze”.
A ottobre, nel corso di un’intervista al Secolo XIX, Manfredi aveva detto che a Genova si sarebbe potuta disputare solo un’amichevole perché “le competizioni internazionali richiedono 12 metri di altezza, il Palasport è di circa 30 centimetri più basso e non sono ammesse deroghe. Un vero peccato, la capienza da 5mila posti sarebbe perfetta”. Dichiarazioni che avevano scatenato le critiche dell’opposizione in piena campagna elettorale per le regionali. Proprio l’assessora Bianchi in una nota aveva rassicurato: “Le misure dell’altezza dell’impianto rientrano ampiamente negli standard internazionali“. Ma la questione è rimasta aperta e ancora pochi giorni fa il capogruppo del Pd a Tursi Davide Patrone si scagliava contro Piciocchi parlando di “Palasport inadatto a ospitare competizioni internazionali”. Oggi, finalmente, una risposta che sgombra il campo dagli equivoci.
Dunque porte aperte alla Fipav per organizzare un evento internazionale a Genova dopo l’esperienza del basket nelle scorse settimane: “Le interlocuzioni col comitato ligure sono sono costanti, al di là delle polemiche – conferma l’assessora Bianchi -. I rapporti sono ottimi, con la presidente ligure Del Vigo ci siamo parlati anche nei giorni scorsi proprio per andare in questa direzione. Gli eventi internazionali ufficiali non si decidono dall’oggi al domani, non c’è solo la volontà dell’amministrazione o di un soggetto, gli attori coinvolti sono tanti e quindi ci dobbiamo sedere al tavolo e ragionare, ma la volontà assolutamente è quella di portare a Genova grandi eventi internazionali di tutte le discipline che possiamo”.
Vince Genova, sul caso, punzecchia il Pd. “La schiacciata del Pd è finita fuori dal campo e il punto, ancora una volta, lo segna il centrodestra: il palasport infatti potrà ospitare anche le gare internazionali di pallavolo come dimostrato dalle ultime verifiche. Le critiche dell’opposizione ancora una volta si sono dimostrate strumentali, dal momento che l’altezza richiesta di 12,75 metri sarà raggiungibile semplicemente smontando i videoproiettori posti sotto all’oculum, un adeguamento più che normale di quelli che spesso si mettono in atto in tutti gli impianti che ospitano manifestazioni internazionali. Ma del resto, quale credibilità potevano avere le critiche del centrosinistra sulle misure del campo quando non sono riusciti nemmeno a misurare il loro “campo largo” che in campagna elettorale si è ristretto all’improvviso?”.