Genova. Prosegue il confronto-scontro sul Nuovo Galliera: a una settimana dall’annuncio di un ulteriore ricorso contro il progetto presentato da Italia Nostra, si è riunito il consiglio di amministrazione straordinario dell’ospedale e ha ribadito che sarà messo in atto ogni strumento per stroncare sul nascere nuove iniziative legali che possano bloccare l’operazione.
Come noto, Italia Nostra intende impugnare il parere del consiglio che aveva dichiarato improcedibile e infondato il precedente ricorso dell’associazione, secondo la quale il progetto del Nuovo Galliera “mira a ridurre spazi, posti letto e personale sanitario a favore di una macroscopica speculazione edilizia a danno di un grande complesso ospedaliero vincolato in perpetuo per il ricovero e la cura dei poveri infermi e delle circostanti aree verdi”, ha ribadito più volte il presidente di Italia Nostra Stefano Fera.
La risposta dell’ente ospedaliero nei giorni scorsi era arrivata a stretto giro. “È giunta l’ora di reagire a difesa del nostro ospedale, di coloro che vi lavorano e della salute e cura dei cittadini, unico vero obiettivo della quotidiana azione di tutti gli operatori” sostenevano il vicepresidente Giuseppe Zampini e il direttore generale Francesco Quaglia.
Oggi, la nuova puntata della “telenovela”. Il cda dell’ospedale ha ufficialmente deliberato di attivare “ogni azione necessaria a fronte di tutte le posizioni, degli atteggiamenti, delle affermazioni e delle azioni assunte reiteratamente dall’associazione Italia Nostra, che si ritiene possano presentare, nel loro insieme e nella specificità di ogni atto, elementi di abuso di diritto, azioni temerarie e, comunque, iniziative gravemente diffamatorie nei confronti dell’ente e dei suoi amministratori che perseguono unicamente gli interessi della cura e della salute della cittadinanza, in linea con i principi fondativi voluti dalla Duchessa di Galliera”.
Inoltre, però, il presidente del Galliera, che è l’arcivescovo di Genova Marco Tasca, prima di procedere alla formalizzazione di tutti gli atti, ha ritenuto opportuno rinnovare l’invito, già in passato non accolto, ai vertici di Italia Nostra per un incontro “nel quale illustrare nuovamente i criteri e le ragioni che spingono l’ente a realizzare il progetto”. Una sorta di ultimatum, visto che i consiglieri hanno detto che se anche questa volta il dialogo sarà rifiutato si procederà con le azioni formali.
Intanto, proprio domani, giovedì 28 novembre, alle 11, nel salone dei congressi dell’ospedale di Carignano, ci sarà un incontro in cui i primari e i direttori di dipartimento del Galliera illustreranno le motivazioni per le quali è indispensabile la costruzione del nuovo nosocomio.
Il direttore del pronto soccorso e del dipartimento Emergenza e urgenza, Paolo Cremonesi, assieme al direttore del dipartimento area di chirurgia addominale, Marco Filauro, mostreranno alla stampa i numeri di produzione del Galliera, come visite e ricoveri, e quelli dell’area chirurgica. “Primari e direttori di dipartimento saranno tutti presenti per far fronte comune al fine di contrastare le azioni di chi ostacola l’avanzamento del progetto e dell’iter per la costruzione del Nuovo Galliera”, si legge nella nota inviata dai dirigenti medici e amministrativi.
Nel frattempo anche le organizzazioni sindacali della dirigenza medica prendono posizione: “Apprendiamo con stupore e sconcerto dell’ennesimo ricorso presentato da Italia Nostra volto ad impedire la realizzazione nel centro cittadino di un ospedale moderno, a misura di pazienti ed operatori, che abbia caratteristiche strutturali tali da garantire le migliori cure ed assistenza in un contesto di efficienza gestionale, energetica ed ambientale. Non comprendiamo, nei modi e nel merito, le ragioni addotte dalla associazione ricorrente così come apprese dagli organi di stampa che appaiono non tenere conto della situazione della sanità pubblica in Italia (oltre che in Liguria) con una visione miope e lontana dalle necessità presenti e future dei pazienti, perdendo di vista così l’obiettivo principale: fornire le migliori cure e la più opportuna assistenza alla persona in ambienti dignitosi ed adeguati agli standard socio-sanitari del ventunesimo secolo”.
“Tali aspetti – prosegue la nota sottoscritta da Aaroi Emac, Cimo Fesmed, Fassid, Cgil Medici, Cisl Medici e Anaao – appaiono oggi ad operatori, pazienti e visitatori più che mai difficili da garantire in una struttura concepita oltre 130 anni addietro che, per quanto mantenga caratteristiche architettoniche magnifiche, non è più adeguata né adeguabile per vincoli strutturali e di tutela del patrimonio artistico culturale ad un uso ospedaliero moderno. Ad esclusiva tutela dei pazienti e degli operatori del nostro ente, sosteniamo quindi con fermezza e convinzione la necessità della realizzazione del Nuovo Ospedale Galliera per proseguire un iter di modernizzazione ed innovazione, in continuità con il mandato ricevuto dalla Duchessa nel suo lascito alla città di Genova, che possa garantire elevati livelli di cura, assistenza e sostenibilità: elementi cardine per coloro che lavorano e credono nella salvaguardia della sanità pubblica quale imprescindibile bene comune e diritto di tutti”.