Genova. Dopo l’ennesimo incidente mortale sul lavoro, che ha visto coinvolto un giovane operaio operativo su un viadotto della A6, immediata la reazione dei sindacati che tornano a stigmatizzare le condizioni di lavoro chiedendo maggiore sicurezza per i lavoratori.
“Continua purtroppo la catena di infortuni mortali sul lavoro in ambito autostradale – scrive la Cgil – e nonostante ciò, la Regione Liguria non ha intenzione di dare corso ed applicare la legge regionale su maggior sicurezza in questo ambito. La Regione Liguria è quindi responsabile di non attuare la norma vigente che è stata pensata e voluta proprio per contribuire al miglioramento delle condizioni di lavoro e di sicurezza in questo particolare settore. La legge regionale n. 2/2020, ottenuta grazie alla mobilitazione dei lavoratori con scioperi e manifestazioni, prevede non solo l’istituzione di un Osservatorio che raccolga e fornisca maggiori informazioni su numero e localizzazione dei cantieri, ma anche l’istituzione dei rappresentanti della sicurezza di sito che potrebbero svolgere una funzione attiva per favorire la promozione della sicurezza e il rispetto delle norme. La Cgil Liguria esprime il proprio cordoglio ai cari del lavoratore deceduto e rabbia per l’inattività della Regione”.
“È il sedicesimo morto nel 2024 nel nostro territorio – dice Luca Maestripieri, segretario generale della CISL Liguria -. Al nuovo presidente della Regione Marco Bucci, che è “uomo del fare”, chiediamo di fare, fare insieme a noi la differenza. Fino ad oggi tutte le nostre denunce e i nostri appelli sono caduti nel vuoto ed è continuata la mattanza. Da molto tempo suggeriamo quelle misure che la situazione, sempre più grave in Liguria, richiede. Il mancato rispetto delle norme, il numero ancora insufficiente di ispezioni e sanzioni, la poca attenzione per la cultura della sicurezza, il ricorso sempre più sfrontato a lavoro precario e subappalti, sono fattori che impongono senza esitazioni l’apertura di un tavolo di emergenza. Invertire la tragica scia di sangue si può, non sono solo parole”.
“Eventuali responsabilità per la tragedia di oggi saranno accertate da enti preposti e magistratura, ma noi crediamo che sia sempre più urgente contrastare insieme il fenomeno che anche quest’anno ha sparso croci e lutto sul nostro territorio – prosegue Maestripieri -La CISL esprime dolore e vicinanza alla famiglia del lavoratore deceduto e auspica un incontro urgente col presidente Bucci”.
“Da sempre chiediamo misure urgenti tra controlli – scrive Emanuele Ronzoni, Uil Liguria – formazione e cultura della legalità, ma alla luce di tutte le richieste avanzate fino a questo momento, intorno alla sicurezza sul lavoro, non sono arrivate risposte e non ci resta che chiedere misure urgentissime agli enti preposti. Solo un mese fa abbiamo pianto un operaio di 39 anni morto a Genova, oggi si replica. Occorre far luce sull’incredibile strage che sta colpendo la Liguria tra appalti e subappalti e irregolarità varie. Nello specifico attendiamo le indagini, ma basta: la strage si deve fermare. Chiediamo giustizia perché, come abbiamo già ripetuto centinaia e centinaia di volte, un incidente sul lavoro non è mai frutto di una pura fatalità ma rappresenta la disattenzione generale di un sistema paese che non pone la vita al centro del suo sviluppo. Ed anche per questo andremo alla mobilitazione il prossimo 29 novembre. Ci stringiamo attorno ai colleghi e alla famiglia dell’operaio deceduto sul lavoro”.
“Ennesima morte sul lavoro. Ed è l’ennesima inaccettabile tragedia – aggiunge il neoeletto consigliere regionale del M5S Stefano Giordano – Lavorare è un diritto e non può trasformarsi in una guerra quotidiana per colpa di mancata o insufficiente prevenzione. Come M5S non a caso avevamo incluso nel nostro programma, condiviso con tutti, la promozione dei corsi di formazione sulla sicurezza in collaborazione con le parti sociali. Incrementare i controlli sul rispetto delle norme di sicurezza in tutte le realtà regionali, per tutelare la salute e la vita stessa dei lavoratori, è ormai inderogabile. Così come è urgente fare luce sulle cause delle morti bianche nella nostra Regione. Su questo come su altre priorità per il futuro della Liguria, darò battaglia in Consiglio regionale anche a costo di trovarmi a combattere da solo. Se il Governo ha gli “attributi” che dice di avere, la smetta di nascondere la testa sotto la sabbia e si metta finalmente al lavoro per attuare il disegno di legge per introdurre nel nostro ordinamento il reato di omicidio e di lesioni gravi e gravissime sul lavoro, così come proposto dal senatore M5S Luca Pirondini”.
“L’ennesimo incidente sul lavoro nel tratto di autostrada A6 tra Altare e Savona, richiede che governo nazionale e regionale mettano in campo azioni più incisive per fronteggiare i rischi che ogni giorno decine e decine di lavoratori corrono – scrive in una nota stampa Valentina Ghio Deputata e vicepresidente Gruppo PD alla Camera – Bisogna affrontare in modo sistematico e urgente i temi della sicurezza sul lavoro, che deve essere una priorità dell’azione di governo. Oltre a rafforzare il personale di controllo occorre investire in formazione, salari equi e contrastare la catena di subappalti che rendono più difficili i controlli e il lavoro più insicuro. Nello specifico, le condizioni delle autostrade liguri, con i numerosi cantieri che si protraggono da anni, rendono ancor più necessario agire con urgenza e con azioni mirate per prevenire ulteriori incidenti. Su questo la Regione deve intervenire in modo chiaro e come richiesto dai sindacati applicare la legge che chiede maggiore sicurezza in questo settore. Esprimo il mio più profondo cordoglio e vicinanza ai parenti del lavoratore e ai suoi colleghi”.