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La Sampdoria raccontata nelle interviste non è quella vista in campo

Sottil prova a proteggere la squadra ma i fatti raccontano di una formazione che fatica a giocare bene per più di un tempo. Intanto la società impone il ritiro

Sampdoria
Foto Edizioni Sportmedia

La situazione della Sampdoria è grave. E non è una questione solo di risultati. Fossero solo quelli basterebbe aspettare che gli episodi “girino”. La cosa che deve allarmare sono le prestazioni della squadra scivolata a -13 dal secondo posto in appena 12 partite. Ciò che preoccupa e infastidisce una piazza che si aspettava ben altro sono anche le conferenze stampa post partita di mister Andrea Sottil. Non si percepisce la gravità della situazione e, in alcuni casi, si propone una narrazione da bicchiere mezzo pieno che però diventa particolarmente indigesto numeri alla mano. Tenore distante anni luce dal tecnico assetato di sangue dopo la sconfitta contro il Cosenza. Quando forse era più semplice usare termini forti sull’atteggiamento visto che il lavoro era appena iniziato. La società ha mandato la squadra in ritiro all’AC Hotel a partire da oggi senza indicare una scadenza. Anche questo un segnale che le cose non vanno bene.

Vero che i panni sporchi è bene lavarli tra le mura dello spogliatoio e che l’allenatore fa di tutto per proteggere i suoi giocatori, ma giova all’ambiente questo racconto scostato dalla realtà dei fatti? Fatti che raccontano di una squadra che subisce sempre goal, che ora fatica a farne (solo una rete nelle ultime quattro partite) e che non ha ancora trovato il modo per incastonare Pedrola tra i titolarissimi. I punti sono gli stessi dell’anno scorso.

Ha stupito un po’ tutti sentire parlare dopo lo 0 a 0 contro il Cittadella di “partita impattata bene, mosso la classifica e non subito goal”. Ripercorrendo le istantanee della gara, la rete è rimasta inviolata grazie a un paio di parate decisive di Vismara e a qualche imprecisione della squadra veneta. La Sampdoria, poi, non deve muovere la classifica e basta ma deve recuperare terreno dalla prime due. Visti i pareggi delle prime della classe, era lecito attendersi che si parlasse di occasione persa. Sul buon impatto i dati dicono altro. Nei primi 45 minuti c’è stato un solo tiro, dalla distanza, di Tutino. Conclusione finita sul palo. Alla fine della partita, i tiri nello specchio sarebbero poi stati appena due.

Sconfitta 1 a 0 col Brescia. Anche in questo caso, mister Andrea Sottil si è soffermato sul “primo tempo migliore del campionato” e sull’episodio del goal annullato ad Akinsanmiro. Tuttavia, la partita della Sampdoria è finita al 57′ quando Vismara salva sul colpo di testa di Juric. Da quel momento in poi le rondinelle hanno comandato al Ferraris. Secondo tempo in calo come era successo contro la Juve Stabia.

Contro il Pisa la Sampdoria ha perso 3  a 0. Anche in questo caso, ha fatto scalpore sui social la dichiarazione di Sottil “poco incisivi, nel primo tempo eravamo padroni del campo”. Senza voler mancare di rispetto al tecnico, viene da dire che non è proprio così visto che gli stessi highlights realizzati dalla Sampdoria riportano solo azioni pisane nei primi quarantacinque minuti.

Il rischio di finire come la rana bollita di Chomsky che non si accorge del lieve ma costante aumento della temperatura dell’acqua è evidente. I playoff che comprendendo anche l’ottavo posto sembrano logicamente sempre alla portata. Ma continuare a rimandare il cambio di passo diventa rischioso. In termini di promozione diretta le chance sembrano già adesso pochissime. Eppure, si diceva, pare quasi che le cose siano ordinaria amministrazione.

 

 

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