Genova. Saranno i carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Genova a convocare la prossima settimana, forse già lunedì, la consigliera comunale Francesca Ghio, dopo l’inchiesta aperta per violenza sessuale aggravata dopo la testimonianza della 31enne in consiglio comunale dove aveva raccontato di essere stata ripetutamente violentata a 12 anni.
La delega alle indagini da parte del sostituto procuratore Federico Panichi, che fa parte del pool Fasce deboli, è quello di verificare le tempistiche del reato, che secondo quando raccontato da Ghio si sarebbe protratto per diverso tempo.
E’ molto probabile infatti che il reato sia prescritto e quindi non ci sia modo di procedere penalmente contro lo stupratore di cui Ghio non ha pubblicamente fatto il nome, ma tramite il suo avvocato Michele Ispodamia, ha fatto sapere che lo farà agli investigatori. Sempre l’avvocato di Ghio ha spiegato ieri che porteranno agli inquirenti anche importanti riscontri alle sue affermazioni. Tuttavia, se verrà accertare la prescrizione del reato, le indagini verranno interrotte.
Ma se il risvolto giudiziario probabilmente non avrà conseguenze penali, l’obiettivo che si è posta la consigliere di Avs è stato comunque raggiunto, come ha detto lei stessa in questi giorni e come viene confermato anche dal fatto che la stessa premier Giorgia Meloni l’abbia chiamata ieri. L’obiettivo esplicitato è quello di chiedere alla politica di fare qualcosa per cambiare questo sistema. “Se ho parlato è perché voglio una fine a questo dolore. Perché nessun’altra persona debba continuare a passarci attraverso”. E tra le richieste concrete fatte alla stessa premier c’è quello di “un’educazione sessuo-affettiva alle emozioni e al consenso in tutte le scuole del Paese, per tutti i bambini e le bambine di oggi, che saranno gli adulti di domani. Per mettere nelle loro mani e nei loro cuori gli strumenti potenti della consapevolezza e dell’amore”.