Genova. Si è conclusa in piena notte l’evacuazione dei 93 ospiti della Rsa La Camandolina, in via Domenico Chiodo nella zona del Righi, colpita nel tardo pomeriggio di ieri dal crollo di una gru che si è abbattuta dal cantiere per la costruzione di nuove residenze. Intorno alle 4.30 i vigili del fuoco hanno messo in sicurezza l’area e terminato il loro intervento.
I pazienti con il coordinamento del 118 sono stati smistati in altre strutture, con l’intervento di Asl3 e Regione Liguria. Presenti sul posto, oltre ai pompieri, la polizia locale, la protezione civile comunale, l’Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze), la Croce Rossa e la Misericordia
La strada resta chiusa a oltranza, con annessi disagi alla circolazione, in attesa del probabile sequestro per fare luce sulle cause di un incidente che avrebbe potuto facilmente trasformarsi in tragedia.
Erano da poco passate le 18.00 quando l’enorme struttura di 24 metri si è improvvisamente inclinata verso il mare. Tutto è avvenuto in pochi secondi, sotto gli occhi di alcuni operai che si apprestavano a terminare la giornata lavorativa: l’albero della gru a traliccio si è schiantato sull’asfalto di via Chiodo tranciando le tubature dell’acqua e del gas, mentre la parte terminale del braccio ha sfondato di striscio la copertura della Rsa, facendo precipitare diversi calcinacci ai piani bassi, ma senza provocare ulteriori cedimenti. Per puro caso in quel momento non c’erano persone lungo la traiettoria di caduta. Questione di pochi centimetri – o di pochi secondi, se ad esempio fosse transitata un’auto in strada – e il bilancio sarebbe stato molto più pesante.
All’esito delle verifiche dell’ingegnere strutturista, che suggerivano almeno una parziale evacuazione dell’edificio, si è aggiunta una constatazione definitiva: la Rsa sarebbe rimasta a lungo senza acqua potabile e senza riscaldamento, condizioni insostenibili per gli anziani ospiti. Così è stata presa la decisione di sgomberare l’intera Camandolina. Allertati in fretta e furia i familiari, è iniziato il calvario notturno del trasferimento, chi verso altre strutture individuate dalla direzione sanitaria, chi verso le abitazioni dei parenti. Per fortuna nessuno di loro ha avuto bisogno di andare in ospedale.
A coordinare le operazioni è stato il 118 di Genova, presente anche sul posto col direttore Paolo Frisoni e tre operatori, insieme a polizia di Stato e protezione civile comunale. Al via-vai di ambulanze di Croce Rossa e pubbliche assistenze destinate a questo servizio si è affiancato un bus messo a disposizione da Amt per trasportare più velocemente chi aveva minori difficoltà di deambulazione. La strada stretta e le conseguenti difficoltà di manovra hanno complicato il lavoro dei soccorritori. Dopo diverse ore, in una notte per fortuna non particolarmente fredda, l’Rsa è stata svuotata e chiusa dal personale.
Ora bisognerà capire cosa è successo, di chi sono le responsabilità e se il crollo si poteva evitare. Secondo le prime testimonianze raccolte sul posto da polizia e ispettori dello Psal della Asl 3, a spezzarsi sarebbe stato il tronchetto sotto il basamento della gru, un evento che tuttavia è considerato piuttosto raro. Il cantiere, gestito dalla ditta Filva con sede nel Bresciano, si occupa della costruzione di un complesso di cinque villette denominato Residenze Altavista dove un tempo c’era l’istituto ortopedico Liberti, il cosiddetto ospedale dei rachitici, venduto dalla Regione ai privati nel 2008 e in seguito demolito.
Per il momento resta chiusa e tagliata in due via Domenico Chiodo, la “circonvallazione alta” tra Castelletto e il Righi. Ieri la polizia locale ha lavorato per gestire il traffico rimasto congestionato già in via Piaggio. Per la riapertura bisognerà attendere la rimozione dell’enorme relitto metallico, ma questo dipende dalle disposizioni che darà la magistratura nelle prossime ore.