Il posto vuoto sulla panchina rossa
“Il mio posto è vuoto ma IO SONO QUI. Sono qui per ricordare che il femminicidio e la violenza sulle donne, fisica, psicologica, economica, lo stalking non devono più esistere. Fermati, siediti”. Sono queste le parole apposte sulla Panchina Rossa installata nel cortile della sede centrale di Coopservice in Via Rochdale a Reggio Emilia a simboleggiare il posto lasciato vuoto da una donna vittima di femminicidio, invitando ciascuno di noi a sedersi e a riflettere sulla necessità di dedicare un momento di ascolto e sostegno alle donne vittime di violenza.
Le (tante) voci che ci parlano dalla Panchina Rossa
Dalla Panchina si leva la voce di donne che non sono state ascoltate o credute. La voce di donne quasi sempre uccise da chi poteva contare sulla loro fiducia e il loro affetto, così come la voce di figli e famigliari lasciati troppo spesso soli. Ma, allo stesso modo, si leva anche la voce delle donne che subiscono ogni sorta di violenza e che ancora possono essere aiutate e salvate: la Panchina Rossa, nella sua tragicità, costituisce anche un segno di speranza.
Un’azione simbolica che vuole essere concreta
Una macchia colorata di arredo urbano che è una ferita sanguinante, che rappresenta un grido di dolore ma anche un richiamo perentorio all’impegno, una bandiera di progresso. Il posizionamento di Panchine Rosse è ormai uno dei gesti simbolici più conosciuti, in Italia e nel mondo, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza di genere e per promuovere e sostenere azioni concrete che coinvolgano le istituzioni insieme a tutte le diramazioni della società civile, aziende incluse. Per Coopservice, installare una panchina rossa nella propria sede centrale di Reggio Emilia rappresenta un gesto simbolico ma anche sostanziale, a sottolineare l’impegno continuo di un’azienda che può contare sul 62% di lavoratrici donne su un totale di più 13.000 dipendenti e che ha conseguito la certificazione per la parità di genere (UNI/PdR 125:2022).
L’impegno continuativo di Coopservice contro la violenza sulle donne e per la Parità di Genere
Proprio l’attestazione Pdr 125:2022, unitamente alla certificazione ‘Family Audit’, costituiscono i primi riconoscimenti formali di un lavoro che, nel tempo, ha portato la cooperativa ad avviare diverse collaborazioni per aumentare la sensibilità e la consapevolezza sui temi della violenza di genere e che ha prodotto iniziative di particolare impatto, quale ad esempio la partnership con ActionAid che ha portato all’organizzazione di un webinar aziendale, al quale hanno partecipato in diretta streaming oltre 400 dipendenti, e la campagna di raccolta like che ha portato alla donazione a favore del Progetto NORA che aiuta le donne che hanno subito violenza in un percorso di empowerment socio-economico.
Gli albori del progetto Panchine Rosse
La storia delle Panchine Rosse ha un incipit curioso, che rende l’idea di come, pur nella persistenza delle problematicità, si possa comunque constatare un avanzamento culturale e sociale maturato negli anni. Ideate quale originale iniziativa di sensibilizzazione nel 2014 nella Circoscrizione 6 del Comune di Torino, l’installazione delle prime Panchine Rosse fu accompagnata da polemiche in quanto bollate da alcune forze politiche di inutilità o, peggio, “di essere utili solo come luoghi di seduta per spacciatori e papponi”. Ma l’iniziativa non si fermò, venendo poi ripresa e rilanciata dall’associazione Stati Generali delle Donne Hub, un movimento trasversale ‘apartitico, apolitico e indipendente’, focalizzato sulla promozione del pieno sviluppo del ruolo sociale delle donne, attivo in tutta Italia dal 2015 e con sedi e progettualità in tutto il mondo.
Da Lomello a Buenos Aires
La prima Panchina ‘ufficiale’ venne posizionata nel 2016 nella piazza principale del Comune di Lomello (Pavia): l’installazione riporta la dedica ‘In memoria di tutte le donne morte per mano di chi diceva di amarle’, a sottolineare il dato di come la stragrande maggioranza dei femminicidi si compia nella cerchia familiare o affettiva. Da allora il progetto delle Panchine Rosse si è largamente diffuso in tutta Italia e in ogni parte del pianeta, contando migliaia di installazioni ciascuna accompagnata da ‘targhe’ e dediche specifiche.
L’importanza della sensibilizzazione e delle attività educative
Grazie agli Stati Generali delle Donne Hub, l’idea della Panchina Rossa si è così trasformata in un vero e proprio simbolo nazionale e internazionale, con tanto di marchio registrato (Panchinerosse™). Un progetto in continua espansione la cui importanza risiede nella diffusione della consapevolezza che, per affrontare il problema della violenza sulle donne, è necessario affiancare a strumenti di contrasto e prevenzione un’opera incessante di sensibilizzazione della cittadinanza, a partire dall’educazione delle generazioni future al superamento dei ruoli e delle relazioni basate su stereotipi e modelli di sopraffazione.