Meccanismi

Bucci, il 10 dicembre l’ultimo giorno da sindaco: da neogovernatore farà il pieno di incarichi da commissario

Mantiene quelli del "dopo Morandi", assunti come persona, e teoricamente può ereditare quelli di Toti, nominato in quanto governatore. La dilatazione dei tempi per evitare ricorsi

Primo consiglio regionale con Marco Bucci presidente

Genova. Non sarà martedì 3 dicembre bensì martedì 10 dicembre, l’ultimo giorno da sindaco di Marco Bucci che, nel frattempo, è anche presidente della Regione Liguria.

Contrariamente a quanto emerso nelle settimane passate l’iter per la decadenza per incompatibilità delle due cariche, iniziato il 12 novembre con la prima di tre delibere votate in consiglio comunale, sarà necessario attendere il decorso di 10 giorni dalla un altro termine, quello limite per esercitare l’opzione, per Bucci, se restare sindaco o accettare definitivamente l’incarico da presidente.

“La decisione di attendere fino all’ultimo momento utile – spiega il vicesindaco Pietro Piciocchi – è un tecnicismo per evitare che qualcuno possa pensare di aggrapparsi a cavilli burocratici per lanciarsi in azioni legali, quindi abbiamo optato per una piana e formale interpretazione della legge, nella fattispecie il Tuel, testo unico degli enti locali”.

Piciocchi, avvocato, oltre che futuro facente funzioni di sindaco in attesa che il Comune di Genova vada al voto (in primavera o in autunno, non è ancora stato chiarito), nei mesi scorsi ha assistito Marco Bucci nella spinosa e lunga questione del ricorso sull’incandidabilità, per il secondo mandato da sindaco, in quanto commissario straordinario per la ricostruzione del viadotto Polcevera.

La Cassazione, recentemente, ha stabilito una volta per tutte che il ricorso non era fondato. E che l’incarico di commissario straordinario gli era stato attribuito dal governo in quanto persona e non in quanto sindaco.

Proprio per questo motivo, peraltro, Marco Bucci, anche una volta che avrà traslocato definitivamente a piazza De Ferrari, potrà mantenere su di sé l’incarico di commissario straordinario che oggi comprende anche i lavori straordinari per il porto, inclusa la nuova diga.

Per una ragione speculare e opposta – Toti era stato nominato commissario allo Scolmatore del Bisagno e al Rigassificatore in quanto presidente della Regione Liguria – Marco Bucci, da governatore, potrebbe vedersi automaticamente attribuite quelle cariche, sostiene sempre il vicesindaco e avvocato Piciocchi.

Nel frattempo, ricordiamo, l’incarico di commissario per lo scolmatore era passato a Giacomo Giampedrone, che tornerà a fare l’assessore anche con Bucci, mentre l’incarico di commissario al rigassificatore – il cui iter è comunque in stand by – era rimasto nel limbo delle valutazioni governative e non era stato ereditato dal vicepresidente e presidente ad interim Alessandro Piana (che peraltro torna a fare il vicepresidente della Regione).

Bucci quindi ha ancora circa due settimane di tempo per lasciare il segno a palazzo Tursi dove svolgerà ancora almeno un paio di riunioni di giunta e parteciperà a due delle tre sedute di consiglio sul bilancio.

Poi l’amministrazione passerà nelle mani del vicesindaco Pietro Piciocchi, a oggi candidato in pectore (ma non blindato) per il centrodestra alle comunali, e che avrà pieni poteri sull’ente, ossia non dovrà limitarsi solo all’ordinanza amministrazione. Tra i primi compiti quello di nominare i due assessori o assessore che prenderanno in mano le deleghe che erano di Bucci e di Matteo Campora, eletto in consiglio regionale.

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