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Comune di Genova, al via la discussione sul bilancio: debito in calo a 972 milioni

Piciocchi: "Grande sforzo su sociale, scuole e cultura". Tra i nodi critici il calo delle entrate da Imu e gli 82 milioni del fondo di dubbia esigibilità

consiglio comunale genova

Genova. Dopo le polemiche della vigilia, per la presentazione “a teatro”, è iniziato oggi con la relazione al consiglio comunale l’iter che porterà, probabilmente entro la pausa natalizia, all’approvazione del bilancio di previsione del Comune di Genova. Debito, investimenti, lavori pubblici, riscossione, tra i punti cardine esposti dal vicesindaco Pietro Piciocchi.

“Ho voluto sottolineare una gestione virtuosa della cassa e un piano di investimenti complessivo che tra piano triennale delle opere pubbliche in programma e interventi in corso vale ormai quasi due miliardi di euro con la molteplicità di cantieri che ne segue – dice Piciocchi – e poi vorrei far presente la riduzione del debito e il grande sforzo per sostenere comparti come le politiche sociali, la direzione scuola e la direzione cultura, contrariamente alla narrazione per cui la nostra amministrazione sarebbe distante da questi argomenti”.

Il debito del Comune di Genova registra una flessione rispetto ai 993 miliioni dell’anno scorso a 972 milioni al 31 dicembre 2024. Al 31 dicembre del 2025 la previsione è di una riduzione ulteriore a 920 milioni. Per quanto riguarda le entrate corrente, si evince dalla relazione sul bilancio, “nonostante non siano previste manovre tributarie ed extratributarie” – non ci sia quindi un aumento delle tasse – “si nota un generale miglioramento, frutto principalmente della situazione dei trasferimenti finalizzati da parte dello Stato, del riconoscimento dei contributi previsti a favore del Comune di Genova fino al 2032 nell’accordo firmato con lo Stato due anni fa, di un miglioramento dell’imposta di soggiorno e del canone unico patrimoniale”.

Al contrario c’è stato un decremento dell’Imu dovuto all’erosione delle basi imponibili e una costante diminuzione del fondo di solidarietà comunale causata dagli effetti della perequazione. Il Comune di Genova è il secondo in Italia, dopo Bologna, per velocità di riscossione ma resta il nodo del fondo crediti di dubbia esigibilità, 82 milioni di pagamenti ritardati che sono inseriti a bilancio ma non possono essere spesi per servizi alla collettività.

Sul fronte spese la voce più significativa è quella per il personale: oltre 222 milioni di euro. Il Comune di Genova nel 2024 ha assunto 280 persone a tempo indeterminato e 78 a tempo determinato arrivando a una forza lavoro di 5215 unità. Seguono la spesa per la direzione politiche sociali, oltre 90 milioni e quella per i servizi educativi, 44 milioni.

Per la direzione sport sono stati spesi 6 milioni, 10 per la direzione politiche culturali. Tutte in equilibrio economico le società partecipate come, tra le altre, Amt, Aster o Amiu. Gli interventi in conto capitale per il piano triennale delle opere pubbliche valgono 518 milioni di euro.

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