La Sampdoria sta vivendo una stagione particolare. Se quest’estate i colpi di mercato la proiettavano tra le favorite per salire direttamente in Serie A, i troppi alti e bassi, prima con Pirlo e ora con Sottil, hanno allontanato i blucerchiati dalle prime due posizioni con la zona playoff sempre alla portata ma con tante squadre in pochi punti intorno.
Contro il Palermo è arrivato un punto che il tecnico blucerchiato ha accolto con soddisfazione. Nella sua analisi post partita il suo discorso si concentra maggiormente sull’atteggiamento della squadra e la solidità difensiva. Effettivamente per una squadra costruita ex novo è importante trovare la propria identità collettiva, cercando di scoprirsi sempre più come gruppo per superare i periodi di difficoltà.
Era chiaramente importante lavorare anche sulla difesa, visti i diversi svarioni della Samp nell’arco di questa prima parte di stagione. Oltre ad un Silvestri superlativo, autore di parate di grande livello, complessivamente al Barbera si è vista una buona fase difensiva di squadra (o difendente, come la chiama Sottil).
Il vero problema sembra l’attacco. Anzi, più precisamente, l’atteggiamento offensivo: poco incisivo, con un baricentro troppo basso e imprecisioni nelle giocate.
Di certo il passaggio al 4-2-3-1 ha bisogno di tempo prima di essere assimilato dai giocatori. Tuttavia in Serie B, come nella stragrande maggioranza delle competizioni, è fondamentale finalizzare ed essere propositivi per poterlo fare.
I blucerchiati a Palermo hanno tirato soltanto due volte nello specchio della porta. I centri in campionato sono 17: non un numero disastroso, ma è troppo basso se si pensa che Sassuolo, Spezia, Pisa e Cesena, le prime quattro forze del campionato, ne hanno messi a segno rispettivamente 29, 22, 25 e 23.
L’assenza di Coda può pesare, ma il reparto offensivo della Sampdoria è ricco di giocatori che possono essere incisivi. Ma è proprio un discorso di atteggiamento collettivo. La Samp ha qualità per costruire le azioni offensive, deve solo avere la predisposizione, il coraggio e la serenità di andare a costruirle. Ci sono tanti modi per farlo: per esempio partire dal basso col obiettivo di rompere le linee, ma anche verticalizzando quando serve.
La fase difensiva e la compattezza, come detto, a Palermo si sono assolutamente viste. È altro che ora la Samp deve fare nuovamente vedere. La rocambolesca partita di Cesena, infatti, rappresenta l’esempio più lampante: partita difficile, finita 5-3, nella quale gli uomini di Sottil sono stati bravi a rialzarsi subito dallo svantaggio iniziale e battere colpo su colpo ai bianconeri fino ad arrivare ai tre punti.
Sabato al Ferraris l’ennesimo scontro diretto per i playoff, questa volta c’è il Catanzaro. Alla Sampdoria serve proporre, segnare e vincere: solo così si può pensare alla Serie A.