Genova. Un presidio a difesa dell’istituto tecnico Firpo-Buonarroti di Marassi che rischia di essere “travolto” dal cammino dello Skymetro in Valbisagno. A convocare la manifestazione, giovedì 24 ottobre alle 12.00, è la rete ligure dei comitati che invita a scendere in piazza “in solidarietà a studentesse e studenti” della scuola.
La presenza dell’edificio sulla sponda destra del Bisagno è una delle principali gatte da pelare per i progettisti della metropolitana sopraelevata su cui ha deciso di puntare la giunta Bucci per risolvere il problema del trasporto pubblico in vallata, con l’obiettivo di andare a gara entro l’inizio del 2025. Gli ultimi scogli da superare per ottenere il via libera dal Consiglio superiore dei lavori pubblici – che più volte ha rispedito le carte a Genova chiedendo di apportare pesanti modifiche – riguardano l’attraversamento del torrente in corrispondenza della copertura davanti allo stadio.
Il progetto originale contemplava la demolizione e ricostruzione di parti dei setti in cemento che sostengono la copertura per poter costruire i portali a sostegno dell’impalcato, ma i tecnici del ministero hanno chiesto di elaborare una soluzione alternativa in modo da lasciare intatta la piastra. Di qui l’idea di un ponte obliquo a campata unica, che tuttavia, avendo lunghezza limitata a circa 100 metri, presenta due possibili interferenze: una con l’angolo del Firpo e una con la facciata dello stadio Ferraris. E la Prefettura aveva chiesto di evitare il più possibile ostacoli ai flussi pedonali durante l’esodo dall’impianto.
Della possibilità di demolire l’istituto Firpo-Buonarroti – o almeno di murare le finestre – si è parlato negli uffici del Matitone, ma negli scorsi giorni sia il sindaco Marco Bucci sia l’assessore alla Mobilità Matteo Campora – entrambi candidati alle regionali, rispettivamente alla presidenza e al Consiglio – avevano smentito la volontà di percorrere questa opzione. Il problema dell’ingombro della scuola, d’altra parte, era già emerso in relazione alla stazione di piazza Romagnosi, che nelle versioni successive del progetto è stata infatti arretrata verso il mercato.
“Lo Skymetro continua, nel suo percorso imaginario, a mettere in ordine le priorità, l’agenda, le urgenze politiche – ha commentato in questi giorni il comitato Opposizione Skymetro – Valbisagno Sostenibile -. Dopo due anni si continua a parlare di un’opera già finanziata che cerca disperatamente il suo progetto, infattibile. L’appalto prima di tutto: da lì discende, semmai, il resto. Adesso si pensa di abbattere una scuola. Ma sì! Anche l’istruzione è dopo l’appalto. E si decide così, un po’ per caso, un po’ senza chiederlo a nessuno. Perché un edificio che vuoi che sia, si ricostruisce. Ma l’appalto, se perdi il treno, quello non ritorna”.