Genova. Istituti chiusi, orari dimezzati e studenti rimandati a casa oggi a Genova per lo sciopero nazionale del personale della scuola, dell’università, della ricerca e dell’alta formazione proclamato dalla Flc Cgil. Qualche centinaio di lavoratori si sono dati appuntamento per un presidio davanti alla prefettura che ha dato vita a un temporaneo blocco del traffico in piazza Corvetto.
A spiegare le motivazioni della protesta che ha provocato diversi disagi alle famiglie è Elena Bruzzese, segretaria genovese della Flc Cgil: “Le risorse investite per il rinnovo dei contratti non sono sufficienti: è stato stanziato il 5,78% delle risorse a fronte di un’inflazione del 18% e questo non garantisce un rinnovo dignitoso. E poi abbiamo un’emergenza in tutto il settore, e in particolare nella scuola, che è la precarietà: abbiamo iniziato l’anno con 250mila lavoratori e lavoratrici precari. Questo non significa solo insicurezza rispetto al futuro, ma anche la difficoltà di garantire la continuità didattica per gli studenti e, cosa ancor più grave, più della metà riguarda gli insegnanti di sostegno, quindi mettiamo in discussione anche i ragazzi più fragili. A Genova, a quasi due mesi dall’inizio dell’anno scolastico, non sono ancora stati coperti tutti i posti vacanti: chiediamo l’immissione in ruolo per tutti questi posti”.
E ancora: “Siamo contrari a ogni forma di privatizzazione del sistema dell’istruzione, che è quello cui si andrà incontro con la riforma del liceo del Made in Italy e degli istituti tecnici e professionali. E siamo contro la messa in discussione del diritto allo studio, a partire dalla legge sull’autonomia differenziata. Parlare di regionalizzazione del sistema dell’istruzione significa non garantire più il diritto allo studio per tutti e il valore legale del titolo di studio”. Rivendicazioni che confluiranno poi nello sciopero generale proclamato da Cgil e Uil per il 29 novembre per dire no alla manovra del governo Meloni, “al ritorno dell’austerità, ad anni di nuovi tagli su lavoro, welfare e sanità senza colpire le grandi rendite patrimoniali e l’evasione fiscale”.
A Genova sono rimasti completamente chiusi i licei Colombo e Lanfranconi, le succursali del Mazzini (Sestri Ponente) e del Cassini, il plesso Diaz, gli istituti Ruffini e Bergese, un plesso del Gobetti, la scuola Daneo, altri plessi a San Gottardo e Staglieno, l’asilo Bertani, la scuola Caffaro di San Cipriano. L’istituto Terralba ha terminato le attività alle 13.00 senza mensa. A Chiavari chiusa la scuola Mazzini per l’adesione compatta del personale Ata.