Genova. Uno ‘sciopero del pranzo’ per manifestare solidarietà nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici della mensa di Leonardo.
Lo hanno organizzato martedì i dipendenti dell’azienda, dopo lo sciopero della settimana scorsa con cui i lavoratori e lavoratrici della mensa hanno protestato contro la linea di Dussmann, cui Leonardo ha appaltato il servizio.
“Tra le motivazioni l’indegno calo della qualità dei pasti, peraltro nel primo gruppo industriale nazionale – fa sapere la Rsu Fiom Leonardo – I lavoratori non chiedono un catering da ristorante di lusso, ma che l’azienda Dussmann fornisca un pasto dignitoso in qualità e varietà, acquistando cioè materie prime adeguate e mettendo in condizione lavoratrici e lavoratori della mensa di operare in condizioni opportune, con forza lavoro sufficiente in termini di personale e ore”.
“Non è accettabile la contraddizione tra conti floridi di Leonardo e un peggioramento della qualità dei pasti dei suoi lavoratori – concludono i sindacati – Non siamo di certo alla carne coi vermi della corazzata Potëmkin, ma siamo certi che Dussmann e Leonardo potrebbero spendere qualche euro in più”.
Dussmann ha inviato quindi una replica alle organizzazioni sindacali in cui spiega che “in merito alle condizioni contrattuali e di lavoro dei collaboratori e delle collaboratrici Dussmann presso l’appalto di Leonardo, la posizione della Fiom – che non è un nostro sindacato di categoria – ci stupisce, in quanto l’incontro di venerdì 27 settembre con la Filcams si è concluso positivamente, con un accordo che ha soddisfatto tutte le Parti al tavolo e che ha messo fine allo stato di agitazione sindacale, introducendo delle modifiche all’organizzazione del lavoro condivise tra Azienda e Sindacato”.
“Siamo ancor più stupiti di leggere annotazioni sulla qualità del servizio, dal momento che vengono utilizzati, a titolo di esempio, salumi e formaggi dop, carni di filiera italiana, pomodori pelati S. Marzano, ortofrutta nazionale prima categoria, pesto genovese fresco igp di Prà, olio extra vergine oliva 100% italiano e pasta e riso di filiera italiana – prosegue l’azienda – Non riteniamo quindi che, con questi presupposti, il servizio di ristorazione presso il plant di Leonardo di Genova possa essere definito scadente o economico. Inoltre, pur nel pieno rispetto del diritto costituzionalmente garantito, cogliamo l’occasione per prendere le distanze dalle modalità con le quali sono avvenuti gli scioperi di ieri e del 25 settembre, che hanno creato un grave danno innanzitutto ai lavoratori di Leonardo ai quali è stato impedito con la forza di accedere ai locali mensa”.
“Lo sciopero è stato comunicato alla società 35 minuti prima dell’avvio del servizio: un preavviso, praticamente inesistente, che ha comportato che i pasti già preparati non siano stati consumati ma gettati nella spazzatura, senza neppure la possibilità di donarli ad associazioni benefiche – si legge ancora nella nota – In un momento storico in cui la povertà è in aumento ed il carovita assottiglia sempre più il potere d’acquisto dei salari, assistere a uno spreco di cibo di queste proporzioni è poco coerente, se non addirittura offensivo, delle istanze che le OO.SS. propongono. Dussmann ha sempre mantenuto un dialogo aperto con la controparte sindacale ed auspica che in futuro le questioni possano essere risolte al tavolo di confronto, al quale la nostra società è sempre disponibile a partecipare”.