Le mosse

Sampdoria: Meulensteen monumentale, Sottil studia l’inserimento di Pedrola

Svolta muscolare a centrocampo: l'olandese, Kasami e Akinsamiro al posto di Yepes-Bellemo-Benedetti

Melle Meulensteen Sampdoria
Foto Edizioni Sportmedia

Il centrocampo della Sampdoria cambia pelle. Migliore in campo nella vittoria di ieri 1 a 0 contro il Mantova è stato l’olandese Meulensteen. Schierato davanti alla difesa, ha spesso alzato il suo raggio d’azione pressando in verticale fino al limite dell’area avversaria. Si è dimostrato bravo anche nella gestione della palla. Dopo la grande prova nel derby e i due goal contro il Cesena ora è un imprescindibile per mister Sottil.

L’allenatore lo ha elogiato così in conferenza stampa: “Meulensteen è forte e talentuoso. Diverso da Yepes, che ha fatto bene anche lui quando è stato impiegato. Meulensteen sta dimostrando quello che tutti si aspettavano. Un giocatore che sa dare molta qualità ma anche quantità”.

Copertina però per il compagno di pressing e di reparto Kasami. Sottil ha sottolineato l’importanza del calciatore svizzero nei momenti cruciali delle partite: “La spizzata contro il Modena, il colpo di testa contro il Cesena e il goal di oggi”. Nel primo tempo ha completato il reparto Benedetti. Apparso volenteroso ma poco incisivo, come quando solo in area, dopo un buon inserimento, ha gettato alle ortiche una bella occasione calciando malissimo sul fondo. Nell’intervallo è stato sostituito da Akinsanmiro. Scelta tecnica legata all’altro cambio (Depaoli per Veroli) ma l’impressione della bocciatura è forte.

Sembrerebbe quindi che la transizione verso una mediana più muscolare sia compiuta. Con Kasami – Meulensteen – Akinsanmiro che hanno superato nelle gerarchie Benedetti, Yepes e Bellemo. Questi tre titolari insieme contro Sudtirol, Modena e Juve Stabia.

Sui portieri Sottil ha parlato chiaro. Valuterà di partita in partita come per gli altri giocatori. Ieri Vismara ha convinto come aveva convinto contro il Bari (0 a 0). In attacco, invece, ora la sfida è incastrare Pedrola in un modulo (3-5-2) a lui non proprio congeniale, visto che il suo ruolo naturale è l’esterno nel 4-3-3. Lo sa bene Sottil: “Per me questa non era la partita di Pedrola, sarebbe entrato se non l’avessimo sbloccata. È un ragazzo straordinario e talentuoso che si sta mettendo a disposizione anche a livello di posizionamento. Sa rompere gli equilibri”.

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