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Regionali, Orlando: “Per Bucci si concorre alla crescita sociale facendo figli, ma le donne non sono uteri”

"Dietro quell'affermazione un universo, giudicare le persone sulle base delle loro scelte esistenziali è un'idea pericolosa per la politica"

orlando

Genova. Andrea Orlando, candidato del centrosinistra alle elezioni regionali in Liguria, torna su uno dei temi che, fatalmente, è diventato uno dei più forti della campagna elettorale, quello della natalità. Dopo la dichiarazione del suo avversario Marco Bucci, durante uno dei confronti tra candidati, in cui il sindaco di Genova auspicava che tutti “avessero fatto figli” perché “chi fa figli sostiene la crescita sociale”.

Quella dichiarazione aveva sollevato un polverone – non solo il mondo femminista e di centrosinistra avevano criticato quella presa di posizione – e al contempo dalle donne del centrodestra erano stati levati scudi per il sindaco-candidato.

Oggi Andrea Orlando, durante un appuntamento elettorale, torna sulla questione e amplia il discorso: a rischio non c’è solo la libertà o meno di fare figli ma “anche quella legata ad altre scelte esistenziali”.

“Bucci ha fatto un’infelice battuta in un dibattito parlando del fatto che io avessi o non avessi fatto figli – dice Orlando – non mi sono offeso, ho la pelle spessa ma quella è stata la spia di un’idea secondo la quale le persone devono essere giudicate sulla base delle loro scelte esistenziali”.

“Un’idea pericolosa per la politica, perché le persone devono poter vivere liberamente facendo le scelte che credono, avendo l’orientamento sessuale che ritengono più opportuno e che gli corrisponde, avendo la possibilità di praticare la loro religione, la loro cultura, perché è questo quello che ci hanno lasciato i nostri padri e i nostri nonni, è questo che è stato scritto nella Costituzione Repubblicana”.

“Però se guardiamo oltre quella provocazione comprendiamo che c’è anche un’idea della donna ben precisa. Bucci ha detto “si concorre alla crescita sociale soltanto facendo i figli”. C’è un universo dietro un’affermazione del genere, non solo perché tante donne i figli non li hanno potuti avere, perché tante donne i figli non li hanno potuti fare per le condizioni di lavoro, le condizioni sociali nelle quali si trovavano, ma anche perché le donne sono importanti per la società a prescindere dal fatto che facciano o non facciano dei figli. Sono delle donne, non sono degli uteri”, conclude Orlando.

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