Genova. “Il 31 ottobre è il mio compleanno. C’è il consiglio comunale? Belin, faremo una grande festa. Compio ben 65 anni, quindi non sono un giovanotto. Voglio festeggiarlo da presidente, ma in maniera molto frugale, da genovese”. Marco Bucci è visibilmente stanco, ma la voglia di scherzare non manca quando ormai la campagna elettorale è agli sgoccioli. “Non potrei anticiparlo ma magari porto due pasticcini di mia moglie, vedremo. Però, se non vinco, i pasticcini consiglio comunale non li porto: diteglielo, si devono dare da fare e farmi eleggere”.
Se Bucci festeggerà da presidente lo sapremo tra qualche giorno. Gli ultimi sforzi sono stati per il grande evento con Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani ai Magazzini del Cotone. Location al chiuso, scelta con largo anticipo quando le previsioni non erano ancora nefaste, dove è andata in scena una doppia celebrazione: quella dei due anni di governo trainato dalla leader di Fratelli d’Italia e quella del sindaco-candidato che “ci ha messo la faccia” (parole sue) e ha risposto “presente” alla chiamata della premier per correre col centrodestra dopo il terremoto che ha travolto Giovanni Toti e la sua giunta.
Su quest’ultimo punto Bucci mal sopporta le domande che lo incalzano. E ripete come un mantra la sua posizione: “Non opero in continuità né in discontinuità con nessuno. Io valuto la situazione. Quando sono diventato sindaco c’era una giunta di estrema sinistra, la giunta Doria, io ho valutato tutte le cose: alcune le ho continuate perché erano fatte bene, una grande maggioranza invece le ho dismesse perché non erano fatte bene. Ora farò esattamente la stessa cosa, appena diventerò presidente”.
E tra le cose da migliorare, ribadisce, c’è la sanità. Ma “non c’è stato nessun cittadino, e ne ho incontrati circa 500 al giorno, che mi abbia chiesto qualcosa sull’indagine o su Toti. Gli altri pensano al futuro e molti mi hanno detto per favore dati da fare, sennò torniamo al declino come venti anni fa. Questo è quello che mi dicono i cittadini ed è esattamente quello che abbiamo messo noi nel nostro programma.
“La mia vittoria darebbe tanto valore alla Liguria, che ha bisogno di continuare a crescere e vuole diventare una grande regione internazionale”. E se invece andasse male? “La mia idea è rimanere a fare il sindaco, non fare il leader dell’opposizione. Ma non succederà, anche se ho preso il numero di telefono di Orlando. Lui non ha preso il mio, mi è un po’ dispiaciuto, ma si vede che lo aveva già”. In caso di vittoria invece Bucci ha promesso di portare il suo avversario in barca: “Dove lo porto? Non posso venire alla Spezia… Mi piacerebbe portarlo una di queste domeniche, ma dipende dal vento e dal mare perché comandano loro”.
La grande incognita sull’affluenza è il maltempo che accompagna la Liguria in queste ore e probabilmente non se ne andrà prima di lunedì, quando si chiuderanno le urne: “Ho parlato con la protezione civile, non dovremmo avere problemi, le elezioni dovrebbero andare bene senza pericoli – tranquillizza Bucci -. Esorto tutti ad andare a votare perché la Liguria deve dare un bell’esempio. Faremo tutto il possibile per far sì che sia facile andare a votare ma, soprattutto, perché la gente sia convinta che è la cosa giusta”.