Genova. “Un lupo mi ha portato via il cane”. È la drammatica testimonianza riportata in un post su Facebook da Chiara Giacopelli, una residente genovese. L’episodio, come ha raccontato la donna ancora sotto choc, è avvenuto ieri sera sulla collina di Egoli, sulle alture di Quezzi nel territorio della Bassa Valbisagno. Vittima dell’aggressione è un cane di piccola taglia di nome Nero. Il predatore “è scappato verso il basso con il cane in bocca“, ha scritto sfogandosi con gli abitanti del quartiere: “Sono affranta e disperata”.
“È successo in una proprietà privata molto ampia vicino a Pedegoli – racconta a Genova24 il compagno Roberto Murgano -. Intorno alle 19.00 i nostri tre cagnolini hanno fiutato una presenza e si sono messi a correre e abbaiare. Avendo tre asine, la cosa per la mia compagna e le sorelle presenti sembrava normale. A un certo punto si è trovata davanti un animale di grande stazza che ha azzannato al collo il nostro meticcio Nero di cinque anni e circa 6 chili. Lo ha afferrato tra i guaiti e lo ha portato via scappando al buio giù dalle fasce. Abbiamo girato con le torce per mezza nottata, ma c’è stato modo di rintracciare il cane”.
In mattinata i volontari dell’Enpa hanno contattato la donna e hanno spiegato che, considerate la dinamica e la zona, potrebbe trattarsi di una volpe e non di un lupo. “Noi non vogliamo dare informazioni errate, era buio e Chiara in quel momento pensava solo al cane – precisa Murgano – Lei è ancora molto agitata per quello che è successo”. Entrambe le ipotesi sembrano plausibili dato che la zona di Egoli, nonostante la vicinanza all’area urbana densamente abitata, si trova a stretto contatto coi boschi ed è direttamente collegata alla parte alta della Valbisagno tramite il crinale del monte Ratti.
In questi luoghi non è affatto raro avvistare volpi, faine e altri animali selvatici in grado di aggredire piccoli animali da compagnia o da allevamento: a farne le spese solitamente sono oche e galline. Negli ultimi mesi, però, si sono moltiplicate anche le segnalazioni di lupi proprio in quell’area, documentate con foto e video. Nei dintorni di Molassana, in particolare, alcuni esemplari erano stati immortalati in mezzo alle case. E Genova24 aveva pubblicato il resoconto in prima persona di un incontro ravvicinato ad altissima tensione tra un cane e un branco di lupi a Sant’Eusebio, laddove la città confina con la natura selvaggia.
Peraltro i casi di predazione di lupi nei confronti di cani non sono così rari. A lamentarsene sono soprattutto i cacciatori, che frequentano assiduamente i boschi coi loro compagni a quattro zampe: Federcaccia ha denunciato 400 episodi del genere in Liguria negli ultimi anni, con un aumento esponenziale a partire dalla fine del 2022. Nella maggior parte si tratta di cani attaccati durante battute di caccia o addestramento, quindi all’interno del normale habitat dei lupi e non nelle strade delle città. A risentirne sono pure gli allevatori di bestiame, che sono arrivati a chiedere alla Regione di prendere in considerazione prelievi selettivi e abbattimenti.
Secondo i carabinieri forestali l’aumento della presenza del lupo in Liguria non sarebbe un problema ma un bene per l’ambiente, oltre che un fattore positivo per il controllo della popolazione dei cinghiali. Resta il fatto che – alla pari degli ungulati – questi animali possono comunque comportarsi da predatori, non tanto nei confronti degli umani quanto dei loro quasi-simili. Episodi dolorosi come quello Chiara Giacopelli a Quezzi sono stati riportati dalla cronaca locale ad esempio in Abruzzo (un lupo ha aggredito una donna e il suo cagnolino nel centro di Palombaro) e Friuli (una cagnolina azzannata davanti alla porta di casa a Polcenigo, in pieno giorno).