Genova. Il gup Alberto Lippini ha rinviato a giudizio tutti gli imputati nel cosiddetto processo Morandi bis, l’inchiesta parallela a quella del crollo del ponte che è costato la vita a 43 persone e che riguarda i falsi report sullo stato dei viadotti, le barriere antirumore pericolose, il crollo avvenuto all’interno della galleria Bertè in A26 del 30 dicembre 2019 e il mancato rispetto delle norme europee per la sicurezza nei tunnel.
Le accuse sono a vario titolo, sono attentato alla sicurezza dei trasporti, crollo colposo e falso anche se in quest’ultimo caso alcuni reati sono nel frattempo stati dichiarati prescritti.
Tra gli imputati del processo Morandi bis, che comincerà il prossimo 8 gennaio ci sno l’ex Ad di Aspi Giovanni Castellucci, gli ex numeri due e tre di Autostrade per l’Italia Paolo Berti e Michele Donferri Mitelli e Stefano Marigliani, ex direttore di tronco di Aspi, tutti imputati al processo sul crollo del viadotto Morandi.
Nella scorsa udienza il giudice aveva stabilito che il processo doveva essere celebrato dal tribunale di Genova. A sollevare l’eccezione sulla competenza territoriale erano stati alcuni avvocati degli imputati.
Parti civili del processo saranno il Comune di Genova, i Comuni della Valle Stura (Rossiglione, Campo Ligure e Masone) e quello di Cogoleto, questi ultimi ad accezione di Genova sono assistiti dall’avvocato Raffaele Caruso. Parte civile anche lo Stato, attraverso il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, che è chiamato anche come responsabile civile.