Genova. Con sentenza in data odierna il Tar Liguria ha accolto i ricorsi proposti da Regione Liguria e dai Comuni di Avegno, Tribogna, Cicagna, Recco, Rapallo, Santa Margherita Ligure e Portofino annullando gli atti con i quali era stato istituito il Parco nazionale di Portofino. La notizia è stata diramata dall’assessore regionale uscente, e candidato alle prossime elezioni del 27 e 28 settembre, Alessio Piana, Lega.
Più precisamente, i giudici hanno annullato il DM 332/2021 (il cosiddetto decreto Cingolani) che aveva istituito il Parco nazionale di Portofino prevedendo confini assai più estesi rispetto a quelli dello storico Parco regionale.
“Il Tar ha ritenuto fondati i ricorsi di Regione e Comuni sia nella parte in cui si dolgono dell’assegnazione agli enti territoriali di un termine eccessivamente breve per formulare osservazioni sulle misure di salvaguardia elaborate da Ispra, sia laddove lamentano l’omesso esame delle obiezioni sollevate e la conseguente mancanza di motivazione in proposito”, riporta Piana.
“Una grande notizia – commenta – visto che con questa sentenza torna a rivivere il Parco regionale di Portofino nella sua perimetrazione storica, comprendente i comuni di Camogli, Portofino e Santa Margherita Ligure. Ora il Ministero dell’Ambiente lavori per l’intesa con Regione e i tre comuni sulla perimetrazione definitiva dell’attuale Parco regionale”.
“Credo sia veramente vergognoso, da parte di certa classe politico-amministrativa, fornire dichiarazioni inesatte (per non dire false) riguardo alla sentenza del TAR del 7 ottobre 2024 sul “Parco nazionale di Portofino”, dice Marco Delpino, vicepresidente dell’associazione internazionale “Amici del Monte di Portofino”.
“Una buona parte di politici, da sempre contrari alla difesa e alla valorizzazione turistica ed economica del territorio (peraltro in barba alle precise volontà della popolazione), hanno dichiarato subito (dopo aver letto frettolosamente, e senza capire nulla, le 43 pagine della sentenza) che i confini del “parco nazionale” sarebbero tornati a quelli del “parco regionale”, vale a dire a “3 Comuni”. Clamorosa bugia – conclude – difatti le parole contano e chi non vuol capire dovrebbe rileggere attentamente la sentenza e, nel caso in cui non comprenda, farsela spiegare da qualche luminare della giurisprudenza”.