Trasparenza

Regionali, Orlando: “Per Bucci giusto non sapere chi gli finanzia la campagna elettorale, non ha imparato nulla?”

Il candidato del centrosinistra, all'attacco sulla risposta del sindaco di Genova durante il dibattito di Genova24, rilancia: "Per noi nessun contributo da operatori della sanità privata e da chi opera con concessioni pubbliche"

Generico ottobre 2024

Genova. “Bucci ritiene che sia giusto che non si sappia chi sono i finanziatori delle campagne elettorali e della politica. Ha detto che per lui questa è una sicurezza per i cittadini, una cosa assolutamente trasparente. Come fa a essere trasparente non sapere chi ha sottoscritto? Bucci non ha imparato niente da quello che è successo in Liguria? Non si è accorto di quello che stava succedendo o ha fatto finta di non accorgersene”.

Andrea Orlando, candidato del centrosinistra e M5s alle prossime elezioni regionali in Liguria torna su uno dei quesiti posti al sindaco durante il dibattito di Genova24 nella “Vasca degli squali” dell’Acquario di Genova. Il tema è quello dei finanziamenti della campagna elettorale. Orlando, durante il dibattito era stato “picconato” dai cronisti sulla questione della cena a Milano da 250 euro a sottoscrizione. Un argomento simile è stato, a stretto giro, l’oggetto di una domanda al sindaco-candidato. Ed è la risposta di Bucci che ha funzionato da assist per l’ultima uscita dell’avversario.

Ci sono due premesse da fare. Alla prima conferenza stampa dopo l’investitura per la corsa alle Regionali Bucci aveva dichiarato: “Abbiamo deciso di utilizzare solo fondi che provengono dai partiti, avremmo potuto fare anche altro, magari torneremo a farlo, ma in questa fase ci è sembrato più semplice fare così”.

L’altra premessa è che il 14 maggio, in consiglio comunale, una settimana dopo il deflagrare dell’inchiesta per corruzione e voto di scambio in Liguria, si è affrontata la questione dei finanziamenti alla campagna elettorale di Bucci per le comunali del 2022. Bucci, in quella sede, aveva citato tre aziende e aveva aggiunto: “Io non so manco chi siano”. Ma visto che quelle tre aziende erano legati a società molto note a Genova, quello che abbiamo chiesto al sindaco, al dibattito del 7 ottobre, è stato: “Veramente lei non sa chi le ha finanziato la campagna elettorale?”.

La risposta è stata la seguente: “Io ho fatto tutto il possibile per non sapere quali sono i miei finanziatori, inclusi quelli che hanno finanziato gli eventi, perché è giusto che non si sappia chi sono i finanziatori, penso che sia una sicurezza per i cittadini se non si sa chi siano i finanziatori”.

E ancora: “D’altra parte quando a finanziare è un partito non si sa chi sono i finanziatori del partito: il partito finanzia con il proprio nome, senza in realtà sapere chi ha finanziato il partito. Così facendo abbiamo le risorse per fare il nostro lavoro e non c’è pericolo per alcuna contaminazione”.

Orlando trae spunto da queste parole per presentare la propria idea di trasparenza: “Noi vogliamo costruire una stagione completamente diversa, dove si sappia chi finanzia le campagne elettorali e si sappia che nessuno le finanzia oltre una certa cifra, perché nessuno deve poter influenzare le istituzioni nel loro comportamento e nelle loro scelte”.

“Per questo abbiamo deciso una cosa – aggiunge – molte sottoscrizioni diffuse in tutto il Paese, ma nemmeno un euro da chi agisce e opera nella sanità privata e da chi opera con concessioni pubbliche, perché sono due settori nei quali la Regione dice l’ultima parola e noi non vogliamo che quella parola sia condizionata”.

“Credo che la stagione che dobbiamo inaugurare, per la quale chiedo sostegno a tutte le liguri, a tutti i liguri, deve essere una stagione nella quale approviamo velocemente una legge contro le porte girevoli, per chi passa dalle imprese private alle istituzioni e viceversa, contro i finanziamenti irregolari, contro il conflitto di interessi, per la legalità, creando degli osservatori che vigilino sulla trasparenza e sul rispetto delle procedure”, continua il deputato Pd.

“Toti ha sporcato l’immagine della Regione Liguria e noi la vogliamo ripulire, senza far finta di non sapere chi ci finanzia le campagne elettorali come Bucci, ma dicendo chi ce le finanzia e contemporaneamente costruendo delle regole nuove, completamente diverse. Dove c’è corruzione, dove c’è mafia, non c’è democrazia”, conclude.

A Orlando risponde Gianni Vassallo, campaign manager di Bucci Presidente: “Consideravo Orlando osservatore attento della politica e delle sue dinamiche. Invece è talmente condizionato dal M5S, che anziché occuparsi dei temi concreti dell’amministrazione pubblica segue la polemica dei finanziamenti elettorali. Nella foga di compiacere i Cinquestelle lui non si è neppure accorto che in giro ci sono pochissime pubblicità elettorali di Marco Bucci Presidente. Non so che piazze frequenti, ma non ce n’è una che abbia un manifesto di Bucci, con l’esclusione degli spazi elettorali stabiliti per legge”, dice.

“Ieri Marco Bucci ha presentato ufficialmente il suo programma – aggiunge Vassallo – ed è fermamente convinto che i liguri preferiscano sentirsi dire le cose direttamente da chi le propone e da chi dimostra di saper realizzare quanto promette, piuttosto che da una faccia fotografata. Per questo fa girare più le sue gambe che gli spot, con un’agenda ricca di appuntamenti in tutta la Liguria. Bucci ha scelto una campagna elettorale da ‘liguri’, non intesi come avari, ma come persone concrete e dirette, anche per dare un segnale di sobrietà della politica. Naturalmente, come dovuto, quello che avremo speso e dove avremo preso i soldi impiegati, lo diremo quando avremo i conti definitivi e consegneremo tutto alle autorità preposte e indicate dalla legge”.

Per il consigliere regionale Luca Garibaldi “forse Bucci si è dimenticato che il presidente della Regione e suo sodale, Toti, è stato arrestato, si è dimesso e infine ha patteggiato per corruzione e finanziamento illecito al suo partito. Il centrodestra ha nelle liste a sostegno di Bucci gran parte della classe dirigente espressione del movimento politico di Toti, secondo l’inchiesta Bucci è stato sostenuto da Toti nella sua campagna elettorale nel 2022, ma in questi anni Bucci dice di non essersi mai accorto di nulla. Ora, per quale motivo Bucci, sindaco di Genova e commissario per la Diga, non vuole far sapere chi lo finanzia e chi finanzia la sua campagna elettorale? Perché sostiene che non serva conoscere, nonostante quanto è accaduto, se ci sono aziende, imprese con cui ha avuto rapporti nelle sue varie funzioni che finanziano la sua campagna e se ci sono soggetti che hanno rapporti con lui per concessioni su grande distribuzione o sanità? ” si domanda Garibaldi.  “Bucci deve rispondere a queste domande. E sarebbe interessante sapere anche se con i soldi delle cene di Toti si sta finanziando la campagna elettorale sua e delle sue civiche o di alcuni suoi candidati”.
Anche il M5S con il senatore Luca Pirondini attacca il sindaco e candidato di centro destra: “Prendiamo atto che dopo 48 ore Bucci ancora non ha risposto alla domanda che si fanno tutti, e cioè: chi finanzia la sua campagna elettorale? Ma perché non risponde? È forse in difficoltà? Si vergogna di chi gli sta dando dei soldi? Sarà perché sono gli stessi amici di Toti? Ma davvero pensa sia credibile che non sappia chi lo sostiene? Bucci, così, dimostra di essere in perfetta continuità con il totismo”.

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