In peggioramento

Maltempo, Coldiretti: “Occorre un piano straordinario di gestione idraulica e messa in sicurezza del territorio”

"Con le nuove perturbazioni salgono ulteriormente gli eventi estremi abbattutisi sulla Liguria dall’inizio dell’autunno"

Generico ottobre 2024

Liguria. “Con le nuove perturbazioni salgono ulteriormente gli eventi estremi abbattutisi sulla Liguria dall’inizio dell’autunno”. Lo ricordano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, presidente di Coldiretti Liguria e delegato confederale.

“Siamo molto preoccupati per la situazione in Liguria. I violenti temporali e l’esondazione dei corsi d’acqua sono tornati a flagellare la zona di Albenga, dove la perturbazione precedente aveva fatto registrare danni per decine di milioni nelle aziende del distretto florovivaistico, uno dei fiori all’occhiello dell’economia regionale e nazionale. Sul territorio si registrano allagamenti in alcune aziende oltre a smottamenti. Sulla provincia d’Imperia sono stati colpiti principalmente gli uliveti con un’anomala cascola di olive stanotte dovuta alle forti piogge. Ma anche nel levante la situazione è critica: nella provincia di Genova, le aree al momento più colpite sono Sori, Recco, Chiavari e Sestri Levante”.

“Un rischio per le imprese e per la popolazione, considerato che oltre una famiglia ligure su due (55%) vive in aree a rischio frana, secondo l’analisi Coldiretti su dati Ispra. Le stime preliminari indicano che numerosi campi sono stati allagati, con perdite di raccolto che potrebbero superare il 30% in alcune aree. Le conseguenze di questo evento metereologico avverso non colpiranno solo i produttori, ma anche l’intera filiera agroalimentare e l’occupazione locale, piegata in ginocchio già da un mese”.

“Sono bastate le ultime 48 ore, infatti, per causare ulteriori e significativi danni all’agricoltura locale. Le violenti piogge e le forti raffiche di vento hanno compromesso diverse coltivazioni, in particolare quelle di ortaggi e fiori, che rappresentano una delle risorse principali per l’economia della zona. Oggi più che mai siamo a ribadire a gran voce la necessità – o meglio, l’urgenza – di un piano straordinario nella gestione idraulica e la messa in sicurezza del territorio. Cos’altro deve succedere?”.

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