Genova. “Il futuro dei giardini Govi come li conosciamo é incerto: Iren deve realizzare degli interventi di impermeabilizzazione della struttura di depurazione sottostante perciò smantelleranno I giardini così come li conosciamo oggi. Non conosciamo i dettagli del progetto, ma vogliamo essere sicuri che le attività che vengono praticate oggi vengano garantite in un futuro: Skatepark, Pista di pattinaggio, campetto da calcio, parco giochi e il verde. Vogliamo porre maggiore attenzione sullo Skatepark In quanto è l’impianto più utilizzato e il primo nella città di Genova, è il cuore pulsante delle comunità dello skateboarding, pattinaggio e bmx genovese”.
Questo è il testo che accompagna la petizione on line lanciata in questi giorni sulla piattaforma change.org per difendere i giardini Govi nella loro identità di parco totalmente pubblico composto da strutture fruibili da tutti e fortemente volute e curate in questi anni come appunto lo Skate Park. A preoccupare i cittadini l’inizio dei lavori di ammodernamento e revamping del depuratore Iren di cui la copertura costituisce il “terreno” del parco pubblico.
Ad infiammare la protesta la pubblicazione nei giorni scorsi sulla pagina facebook della presidente del Municipio Medio Levante Anna Palmieri di alcune tavole progettuali dove si intuiscono alcune novità, tra cui l’introduzione di due campi da padel, la scomparsa del campo da calcio attuale e varie modifiche tra cui una nuova area pattinaggio e la comparsa di una grande area dehors. Nella mappa è incerta la collocazione dello SkatePark.
Del tema si è parlato in Sala Rossa, con la presentazione di una interrogazione da parte della consigliere RossoVerde Francesca Ghio, che ha chiesto chiarezza alla amministrazione. A rispondere l’assessore Campora che, confermando i futuri lavori, ha assicurato che non c’è nulla di ancora deciso e “l’area sarà definita ascoltando tutti“.
“Dal momento che le risposte dell’assessore Campora in aula oggi sono state confuse e deludenti – ha poi risposto Ghio – inevitabile quando progetti così importanti per una comunità vengono postati su Facebook invece di essere presentati adeguatamente, abbiamo richiesto una Commissione ad hoc sul tema, invitando la cittadinanza a presentare anche la petizione lanciata contro questo progetto e che ha già raccolto più di 1000 firme”. A questo LINK la petizione on line.