Perché?

Esonda il rio Fegino ma la barriera non funziona. Gambino: “Troppo pericoloso attivarla all’ultimo”

I dubbi dei residenti dopo l'ennesima notte di paura. L'assessore: "Si può chiudere in via preventiva in caso di allerta rossa"

Generico ottobre 2024

Genova. Tra gli abitanti del quartiere c’è chi lo chiama Mose, come la grande opera lagunare che salva Venezia dall’acqua alta. In realtà il sistema usato a Fegino è molto più semplice: una barriera mobile che dovrebbe bloccare via Borzoli sotto l’arcata del ponte ferroviario per salvare la parte bassa dalle alluvioni. Stanotte il rio Fegino è esondato, per fortuna senza gravi conseguenze, ma quella barriera non è entrata minimamente in funzione.

Com’è possibile che non sia stata attivata?“, si chiedono da ore i residenti della zona, che più volte negli ultimi tempi è stata sommersa dal fango e che da sette anni convive coi disagi dei cantieri per la messa in sicurezza di quel corso d’acqua che passa vicino alle case prima di tuffarsi nel Polcevera.

A rispondere è l’assessore alla Protezione civile Sergio Gambino: “La manovra di chiusura dura parecchi minuti e i tempi di esondazione del rio Fegino sono talmente rapidi che sarebbe impossibile per i nostri volontari operare in sicurezza. È un cancello molto pesante, va movimentato da due-tre persone, non c’è il tempo materiale per farlo in corso di evento”. Per non parlare delle auto costantemente parcheggiate davanti – come si evince dallo storico di immagini di Google Street View – che ne impedirebbero in ogni caso la rotazione.

Generico ottobre 2024

Ma allora a cosa serve quel sistema? “Può essere chiuso in maniera preventiva in determinate condizioni, ad esempio in caso di allerta rossa o precipitazioni certe. Ma questo significa bloccare una strada anche in assenza di precipitazioni”. E se il rio sta per esondare, com’è accaduto stanotte? “Alle 4 la zona era presidiata dalla polizia locale, le pattuglie chiuso subito la strada per impedire il passaggio“.

La barriera, installata nel 2020 dopo l’alluvione che mise in ginocchio residenti e attività economiche l’anno prima, è stata pensata dalla direzione Opere idrauliche di Tursi come soluzione provvisoria in attesa dell’ultimo lotto dei lavori di messa in sicurezza del rio Fegino, di cui è previsto l’abbassamento dell’alveo e il rinforzo con nuovi argini di cemento. I cittadini hanno chiesto al Comune un’assemblea pubblica per illustrare il progetto, ma non hanno ancora ricevuto risposta.

Intanto il Movimento 5 Stelle va all’attacco col coordinatore provinciale e candidato alle regionali Stefano Giordano: “Il sindaco di Genova si dimentica di fare il sindaco di Genova. L’esondazione del rio Fegino ne è la conferma. Ci riporta indietro nel tempo e mette a nudo l’incapacità dell’attuale amministrazione di assicurare la manutenzione ordinaria e straordinaria dei rii genovesi. La notizia positiva è che non ci sono feriti, però i danni sono ingenti. Ma d’altronde, la destra genovese va avanti di tapullo in tapullo, e poi ha la faccia tosta di annunciarli come grandi opere del fare. La verità però è sotto gli occhi di tutti. E si chiama: incuria e gestione fallimentare”. E aggiunge: “Le scuole, poi, nel dubbio si chiudono prima: chi non vive collegato a internet o non ha mezzi per essere costantemente informato, magari non sa che alle 4 del mattino il Centro operativo comunale ha disposto la chiusura di tutte le scuole di ordine e grado”.

leggi anche
maltempo
Attenzione
Maltempo, nella notte esondato il Fegino. Frane in Valle Stura e torrenti in piena
esondazione fegino 8 ottobre
L'appello
Fegino, la rabbia dei residenti dopo l’esondazione: “Che fine ha fatto la messa in sicurezza?”

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.