Genova. In Liguria nel 2022 il dato sull’economia non osservata, ovvero l’economia sommersa (composta da sotto dichiarazioni e lavoro irregolare) e illegale rappresentava il 12% del Pil, il valore più alto di tutte le regioni del Nord, superiore alla media nazionale pari al 10,5%.
Il dato emerge da un’elaborazione dei dati Istat da parte del responsabile ufficio economico Cgil Genova e Liguria, Marco De Silva, che ha scorporato questo 12% ricostruendo come sia composta da un 5,7% di sotto-dichiarazioni, 4% di lavoro irregolare e 2,3% di economia illegale. Per fare un confronto con altre regioni, in Lombardia si registra l’8,4% (4% di sotto-dichiarazioni, 3% di lavoro irregolare, 1,4% di economia illegale), in Piemonte il 10,3% (5,1% di sotto-dichiarazioni, 3,5% di lavoro irregolare e 1,7% di economia illegale).
In Italia il valore ha raggiunto circa 200 miliardi registrando una crescita di 17,6 miliardi, con un aumento del 9,6% rispetto al 2021. Un dato persino superiore alla crescita del Pil, che è stata del +8,4%. L’economia sommersa si attesta a poco meno di 182 miliardi di euro mentre le attività illegali sfiorano i 20 miliardi.
Convertendo le percentuali in soldi, continua la Cgil Liguria, nel 2022 il valore del Pil nella regione è stato 53.934,5 milioni di euro, il che significa che il 12% di economia non osservata equivale a 6,47 milioni di euro. Di questi, poco più di 3 milioni sono sotto dichiarazioni, 2,15 milioni finiscono nell’insieme del lavoro irregolare, 1,2 milioni nell’economia illegale.
“In Liguria abbiamo una triste leadership su tutte le voci che rilevano le condizioni strutturali di una economia che si sta sempre più terziarizzando e crescendo nella parte sommersa con le evasioni dei tributi e con il lavoro irregolare. Sono le questioni che come Cgil denunciamo da tempo e su cui le risposte della politica e delle amministrazioni sono assolutamente del tutto inadeguate – è il commento di Maurizio Calà segretario generale Cgil Liguria – Questa è una questione inquietante che dimostra un attivismo importante della criminalità in Liguria ed una permeabilità del territorio, del tessuto produttivo e della politica che dovrebbe allarmare le istituzioni locali che invece sempre più delegano il contrasto delle mafie alla magistratura e si dimostrano succubi, talvolta complici e persino omertosi o “menefreghisti” rispetto al fenomeno delle mafie”.