Genova. Si chiude con oltre 13mila visitatori l’edizione 2024 del Book Pride di Genova. La fiera dedicata all’editoria indipendente, ancora una volta ospitata a Palazzo Ducale, si è conclusa domenica, con un bilancio più che positivo.
Alla sesta edizione della manifestazione hanno partecipato 120 marchi editoriali, con stand sistemati su 500 metri quadri, e sono stati 180 appuntamenti organizzati negli spazi di Palazzo Ducale, nelle biblioteche, nelle librerie e nei centri culturali cittadini, dedicati al pubblico di ogni età. “Cosa vogliamo” è stato il tema per il 2024 della manifestazione, realizzata dall’Associazione Book Pride, promossa da ADEI – Associazione Degli Editori Indipendenti, in collaborazione con Palazzo Ducale, il Comune di Genova e la Regione Liguria.
Tanti gli ospiti della scena italiana e internazionale che sono arrivati a Book Pride per incontrare i lettori genovesi. Nel corso della manifestazione si sono esplorati i vari temi al centro della società contemporanea: dalla militanza politica e civile, alle questioni di genere, dal fenomeno delle tifoserie sportive estreme all’emergenza ambientale, passando per figure iconiche di ieri e di oggi come Alice Munro, Milena Jesenská, Elsa Morante, Julian Assange, Elio Vittorini, Moana Pozzi e ancora tante altre e altri.
Un programma costruito come una mappa in grado di orientarci e interpretare il reale, per reagire e andare a conquistare e costruire “Cosa vogliamo“. La rassegna è stata creata dai curatori Laura Pezzino e Marco Amerighi accompagnati come sempre da Ilaria Crotti e Valentina Mancinelli, in grande sintonia e sinergia anche con gli editori presenti in fiera. Molte le attività che hanno visto coinvolto l’intero centro storico della città che, da Palazzo Ducale, hanno portato il pubblico tra i luoghi letterari della Superba. Grande successo per la nuova sezione Book Sport che ha debuttato quest’anno in una Genova designata Capitale Europea dello Sport 2024.
“Che calda partecipazione di pubblico alla sesta edizione di Book Pride – ha detto Isabella Ferretti, presidente di Book Pride – Ciascun incontro in programma ha contribuito a creare una geometria di desideri, auspici, bisogni e a dare forma concreta al tema scelto per il 2024. Autori e autrici hanno dialogato con i lettori guardando a passato, presente e futuro in un progetto aperto che ha come motore la letteratura”.
“Palazzo Ducale si conferma come una vera e propria piazza capace di creare occasioni di incontro e di crescita culturale per tutti – ha aggiunto Ilaria Bonacossa, direttrice Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura – come direttrice il successo del Book Pride mi inorgoglisce in modo particolare perché dà luce a una realtà, quella dell’editoria indipendente, che oltre ad essere un potente motore culturale è anche un ‘produttore’ di ricchezza e di sviluppo dando lavoro a centinaia di persone e creando indotto”.
Forte la partecipazione del pubblico genovese per questa edizione, tra gli incontri più amati quello con la giornalista e militante Luciana Castellina, autrice di ‘La scoperta del mondo’ (Edizioni Nottetempo), che ha raccontato della sua iniziazione politica a partire dal diario tenuto fra i quattordici e i diciotto anni durante la caduta del fascismo e la nascita della Repubblica Italiana. Altro autore molto atteso è stato lo scrittore francese Antoine Volodine accompagnato da Filippo D’Angelo nei sentieri del “post esotismo”, la corrente letteraria di cui è portavoce, dove si mescolano realtà e fantasia, scarto onirico e tensione politica, proprio come nel suo ultimo libro Liturgia del disprezzo (66thand2nd).
A Book Pride anche lo scrittore brasiliano Samir Machado de Machado, che forte della sua esperienza da traduttore di Conan Doyle e Agatha Christie, ha presentato il suo romanzo ‘Il crimine del buon nazista’ (Edizioni Sellerio) che gioca con gli stilemi del giallo per parlare di fanatismo di ieri e oggi. Dalla Francia è arrivata a Genova anche Hélène Frappat per intervenire sul tema della manipolazione di genere e su come le donne possono tornare a usare liberamente la propria voce attraverso il saggio Gaslighting (Neri Pozza). Simboli della città di Genova anche figure come Ivo Saglietti e Marcello Barlocco a cui sono stati dedicati incontri con un pubblico molto partecipato, ma anche un artista poliedrico e promotore di una vita più ecosostenibile come il cantautore – già frontman degli Ex-Otago – Maurizio Carucci che ha presentato a Palazzo Ducale ‘Non esiste posto al mondo’ (Harper Collins).
A Book Pride Genova c’è stato spazio anche per la narrazione per immagini: non solo numerosi laboratori per piccoli e grandi lettori, ma anche una mostra dedicata all’artista ligure già allieva di Emanuele Luzzati, Isabella Labate, vincitrice del Premio Andersen come migliore illustratrice 2024. E poi ancora numerosi ospiti come Saif Raja, Roberto Alajmo, Angelo Carotenuto, Aldo Simeone, Monica Zgustova, Guido Festinese, Claudia Fauzia (alias La Malafimmina), Gianluca Felicetti, Anna Zafesova, Marco Aime, Amal Oursana, Danilo Zagaria, Paolo Armelli e moltissimi altri ospiti.
Ospiti anche dal mondo dello Sport
Nell’anno in cui Genova è la Capitale Europea dello Sport tanta partecipazione anche agli eventi dedicati alle discipline e le icone sportive, in primo piano nel programma della neonata sezione Book Sport. Figure esemplari di campionesse come Silvia Salis, Anna Torretta e Maura Fabbri. Dalla palla ovale, alle imprese del ciclismo, dalle sfide sulle vette alpine fino ad arrivare alla figura di un eroe tragico come Ayrton Senna nel racconto di Giulia Toninelli: tanti incontri per raccontare le storie e i volti della passione sportiva.
Tra gli appuntamenti più amati quello con Umberto Zapelloni che ha raccontato la storia di Enzo Ferrari pilota prima ancora che costruttore (Lab DFG – lo sport tra le righe). In una città divisa tra due fedi come quella per il Genoa e per la Sampdoria, non poteva che essere molto partecipato anche l’incontro con il giornalista inglese James Montague, che insieme a Matteo Codignola ha raccontato i legami tra tifo estremo e società, descritto in Fra gli ultras (66thand2nd), o quello con i genovesi Marco Pastonesi, Giorgio Cimbrico e Massimo Calandri, che ci hanno portato nel mondo della palla ovale.