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Tunnel Subportuale, terre di scavo nell’ex Carbonile: la variante dopo l’inchiesta sulla corruzione

L'area era stata occupata abusivamente dai camion di Spinelli: da fine agosto l'Autorità di Sistema portuale l'ha nuovamente resa disponibile

carbonile concenter lanterna porto sampierdarena

Genova. Le terre di scavo del tunnel subportuale di Genova potrebbero essere stoccate in via momentanea presso l’area dell’ex Carbonile all’interno del porto di Genova. Questa la variante proposta e messa agli atti da parte di Autostrade per l’Italia per “dribblare” eventuali problematiche legate al tombamento di calata Concenter, il cui destino è legato alle conseguenze, eventuali, dell’inchiesta sulla corruzione portata avanti dalla procura di Genova.

Sul documento che presenta la modifica al progetto di cantierizzazione si legge che “la variante trae motivazione dalla necessità di evitare che, in ragione di quanto richiesto dalla Sovrintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia in termini di sospensione delle attività previste nella Calata Concenter i lavori del Tunnel possano subire una dilazione dei tempi“. Una richiesta, quella della Sovrintendenza, è arrivata lo scorzo 4 luglio, dopo che da Palazzo di giustizia erano emersi i dettagli di quella che potrebbe essere stata una procedura anomala per quanto riguarda il tombamento di questa calata.

Il tombamento di Calata Concenter, approvato dall’authority del porto il 29 luglio 2022, era uno dei “desiderata” di Aldo Spinelli che esercitò molte pressioni sul presidente dell’autorità portuale per ottenere il via libera. Per gli inquirenti questa pratica rappresenta uno degli elementi di prova della corruzione messa in atto nei confronti da Signorini da parte dell’imprenditore 84enne. Ipotesi confermata anche da altri interrogatori svolti in questi mesi.

carbonile calata concenter
Il progetto del Tunnel Subportuale

“Al fine di evitare ritardi nel cronoprogramma dei lavori –  si legge invece nella domanda di variante – si è valutata l’opportunità di utilizzare, quale ulteriore area di deposito, l’area demaniale marittima in via Al Ponte ex Idroscalo, conosciuta come area Ex Carbonile, che Autorità di Sistema Portuale ha reso disponibile e per la quale, con nota dello scorso 21 agosto, la stessa AdSP ha avviato il procedimento amministrativo per il rilascio della concessione demaniale marittima, richiesto dalla scrivente per la durata di un anno”.

Anche l’area ex Carbonile è al centro dell’inchiesta sulla corruzione: secondo quanto ricostruito dalle indagini, infatti, è emerso come questo grande spazio all’interno del porto di Genova – un tempo utilizzato come deposito di carbone per la centrale Enel e oggi al centro di grandi manovre per la gestione degli spazi portuali – fosse stato occupato “abusivamente” dai camion di Aldo Spinelli. Una mossa, quella dell’imprenditore, che non trovò di fatto ostacoli da Palazzo San Giorgio, al tempo guidato da Paolo Emilio Signorini, ma che suscitò la rabbia di Luigi Aponte, che in una intercettazione si era sfogato con l’ex presidente dell’authority: “Gli volete dare tutto il porto di Genova e noi stiamo a guardare, ma insomma, la cosa comincia a diventare un po’ indecente”.

L’area richiesta da Aspi per lo stoccaggio temporaneo delle terre di scavo misura 22 mila metri quadrati ed è attigua alla calata Concenter, rendendo di fatto la logistica pressochè invariata rispetto al progetto già approvato. In attesa di capire quale sarà il destino di quello specchio di mare sotto la Lanterna che la Soprintendenza, e non solo, chiedeva a gran voce di lasciare libero dal cemento.

carbonile calata concenter
La nuova area secondo il progetto della variante
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