Genova. Sono riusciti a ricavare le credenziali dell’home-banking utilizzato da una società genovese, hanno fatto accesso al conto corrente e hanno sottratto 91.000 euro per pagare cinque cartelle esattoriali, effettuando versamenti (tutti tracciati) all’Agenzia delle Entrate. Non ci è dunque voluto molto, ai carabinieri, per rintracciare i responsabili della truffa, un 35enne residente a Napoli e un 60enne di Pescara che hanno agito in tandem.
I fatti risalgono al marzo scorso, quando all’indirizzo email di una società genovese è arrivata appunto una mail apparentemente proveniente dall’istituto bancario cui si appoggiava. Un tentativo di phishing tra i più frequenti, solo che stavolta è andato a buon fine, complice il fatto che la società si appoggiasse proprio a quella banca e che il sito cui il link portava era in tutto e per tutto simile a quello ufficiale. Pochi click da parte delle vittime, e i truffatori hanno ottenuto le credenziali utilizzate dalla società per accedere al conto online.
I truffatori a quel punto hanno usato le credenziali per disporre una serie di pagamenti PagoPa all’Agenzia delle Entrate, così da saldare cinque cartelle esattoriali intestate alle loro ditte. Incuranti del fatto che tutti i pagamenti digitali sono tracciati – soprattutto quelli all’Agenzia delle Entrate – hanno portato a termine l’operazione. Quando i titolari della società genovese si sono accorti dell’ammanco hanno denunciato l’accaduto e fornito ai carabinieri di Arenzano, cui si sono rivolti, la mail e tutti le altre informazioni in loro possesso. I militari hanno avviato le indagini e sono riusciti a risalire al 35enne e al 60enne, che sono stati denunciati per truffa.
Accertato poi il pagamento all’Agenzia delle Entrate, è stato disposto il sequestro preventivo dei 91.000 euro e la restituzione alla società genovese.