Genova. “E’ di 41 feriti fra le Forze dell’ordine, di cui alcuni gravi, il bilancio definitivo degli scontri avvenuti in occasione del derby ligure di mercoledì. Tre arresti e alcune denunce e ancora oggi sono in corso attività degli investigatori che stanno esaminando le immagini registrate. Una giornata di sport che si è tramutata, come spesso accade, in un delirio di violenza di cui hanno fatto le spese gli operatori impegnati a fare il proprio dovere al servizio del paese. I poliziotti italiani attendono esasperati che si intervenga severamente non solo per punire i responsabili, ma anche per arginare queste follie con cui sono costretti a misurarsi”.
Così Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato, dopo gli incidenti che si sono verificati in occasione della partita di Coppa Italia tra Genoa e Sampdoria, che hanno visto le tifoserie tentare di scontrarsi finendo per accanirsi contro gli operatori in divisa che avevano creato un cordone per evitarne il contatto. Bastoni, bottiglie di vetro, lacrimogeni e quant’altro sono stati utilizzati in un assalto contro le divise che, alla fine, hanno contato 41 feriti refertati in ospedale fra operatori del Reparto Mobile della Polizia e Battaglione dei Carabinieri.
“Non è l’incredibile numero di feriti che abbiamo registrato – continua Mazzetti – a rendere urgente un intervento concreto e fermo da parte delle Istituzioni. Anche un solo poliziotto che finisce in ospedale a causa di una partita di calcio è intollerabile. Ecco perché speriamo che proceda con la massima speditezza l’iter del Ddl Sicurezza, che rafforza gli strumenti a disposizione per fronteggiare una violenza crescente e sempre più arrogante in circostanze, forme e modalità ormai strutturate, anche a causa di un diffuso senso di impunità. Bando alle critiche avanzate contro il Ddl, definito da alcuni inaccettabile perché ‘troppo repressivo’, inaccettabile è che si agisca come fosse normale calpestare la legge, violare divieti, disattendere prescrizioni, e soprattutto aggredire chi porta una divisa. Nell’epoca del ‘tutto è ammissibile’ sarebbe ora di tornare al buon senso che impone di reagire severamente soprattutto quando in gioco c’è l’incolumità di chi serve il paese”.