Genova. “Quanto accaduto in occasione del derby Genoa-Sampdoria non ha nulla a che fare con il calcio e con i valori che questo sport sa trasmettere. Episodi inaccettabili commessi da chi va allo stadio con l’unico scopo di alimentare disordini”.
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi commenta così su X (ex Twitter) quanto avvenuto tra il pomeriggio e la nottata di mercoledì a Genova in occasione del derby della Lanterna, con gli scontri tra tifoserie di Genoa e Sampdoria e quelli con le forze dell’ordine in presidio in zona stadio.
Il bilancio (ancora parziale) dei fatti, lo ricordiamo, è di tre persone arrestate: due giovani marsigliesi, per i quali è attesa la convalida dell’arresto (uno di loro già stato colpito da Daspo in occasione degli incidenti del dicembre 2022 in occasione della partita di calcio Ascoli-Genoa) e un ultras della Sampdoria, 50 anni, arrestato in flagranza per resistenza a pubblico ufficiale. Quest’ultimo è stato fermato in corso De Stefanis dove, appunto, si erano riversati i tifosi blucerchiati usciti dallo stadio prima della fine della partita. Si contano poi 38 feriti, la gran parte poliziotti e carabinieri. Nessuno è in pericolo di vita, ma per alcuni la prognosi è seria.
“La mia solidarietà e la mia vicinanza a tutti gli operatori delle forze di polizia rimasti feriti – ha scritto Piantedosi – Siamo decisi a contrastare ogni forma di violenza contro le nostre Forze dell’ordine. Anche per questo il Governo, con il disegno di legge approvato in prima lettura alla Camera, ha posto come priorità misure più incisive per tutelarle”.