Genova. Sciopero e presidio in prefettura oggi per i lavoratori della sanità privata e delle Rsa che operano nelle strutture in cui si applicano i contratti Aiop e Aris, contratti entrambi scaduti da tempo. Una situazione che in Italia riguarda circa 200mila dipendenti, migliaia in Liguria, uniti per chiedere a gran voce il rinnovo del contratto.
“Fino a pochi anni fa erano considerati eroi perché hanno contribuito a salvare migliaia di vite umane durante il Covid – ricorda Diego Seggi, segretario della Fp Cgil Liguria -. Oggi sono nuovamente un problema di costo del lavoro. La pazienza ha un limite. Le associazioni datoriali si erano impegnate a ricostruire una filiera contrattuale unica. Non solo questo non è avvenuto, ma gli impegni formali non sono stati rispettati”.
In precedenza, infatti, sono stati firmati due accordi temporanei (Aris Rsa, Aiop Rsa) per unificare i salari e permettere la firma di un nuovo contratto unico per le Rsa, bloccato da più di 12 anni per dipendenti e professionisti. Il contratto sanità privata Aris Aiop è stato rinnovato nel 2020 dopo 14 anni di blocco della contrattazione, ma si riferisce solamente al triennio 2016-2018. “Ora è nuovamente scaduto e siamo ancora nella stessa situazione – prosegue Seggi -. Cgil, Cisl e Uil insieme alla Regione Liguria sono riuscite a far aumentare di circa 17 milioni il finanziamento dell’intero sistema. Anche in considerazione di questo, appare non solo paradossale ma anche vergognoso che non mantengano gli impegni
“Le aspettative sono state deluse e la stasi ci ha portato a manifestare – commenta Andrea Manfredi della Fp Cisl – Sono lavoratori importantissimi, con un ruolo sociale primario e un peso specifico altissimo nella comunità. Basti pensare che il Liguria solo due istituti vantano insieme più di mille lavoratori. Chiediamo da anni contratti equi, sottoscritti solo dalle sigle più rappresentative”.
“Oggi i datori spesso giocano sul dumping contrattuale legato al fatto che ci sono tantissimi contratti al ribasso firmati da organizzazioni che noi chiamiamo gialle – conferma Marco Vannucci, segretario della Uil Fpl -. Riteniamo intollerabili le condizioni di questi lavoratori, basti pensare che alcuni hanno un contratto scaduto da 10 anni. Riteniamo improcrastinabile ridare loro dignità e valorizzare le loro competenze. Con un contratto scaduto sono penalizzati dal punto di vista delle tutele, permessi, congedi, in alcuni casi persino la malattia”.