Genova. “Ho ricevuto uno schiaffo da una persona che ho redarguito perché, ubriaco, urinava contro un bidone in via Buranello, sotto casa mia. A mia moglie è stato aperto due volte lo zainetto da minori, sempre in via Buranello, in ore pomeridiane”.
Massimiliano da 12 anni vive a Sampierdarena, ed è uno dei tantissimi residenti e commercianti del quartiere sempre più esasperati per i numerosi episodi di violenza e degrado di cui è testimone ogni giorno. Una situazione che nei mesi estivi pare essere degenerata – in modo del tutto similare a quanto accaduto in centro storico – e che ha spinto il presidente del Municipio Centro Ovest, Michele Colnaghi, a chiedere un apposito tavolo sulla sicurezza, convocato per mercoledì 11 settembre al centro civico Buranello, cui parteciperanno gli assessori comunali alla sicurezza e al commercio, Sergio Gambino e Paola Bordilli, le associazioni di categoria del commercio, i civ e i rappresentanti delle forze dell’ordine.
La testimonianza di Massimiliano è simile ai racconti che tanti residenti di Sampierdarena affidano anche ai social, e si riflette anche nei fatti di cronaca riportati su siti e quotidiani: risse in strada, atti vandalici, rapine e generici episodi di degrado, tra cui usare strade e cassonetti come bagni pubblici.
“Quella di fare i propri bisogni per la strada a qualsiasi ora, solidi e liquidi, è diventata ormai una consuetudine – racconta in una lettera inviata a Genova24 e inviata anche ai rappresentanti delle istituzioni – Così come è consuetudine abbandonare nei pressi dei bidoni della spazzatura tonnellate di rifiuti ingombranti, piuttosto che buttare i rifiuti a caso, o buttare centinaia di bottiglie di birra vuote nelle aiuole o sui marciapiede, in mezzo ad altri rifiuti di varia natura, col risultato che strade e marciapiede sono pieni di vetri rotti. È anche abbastanza facile imbattersi in persone che, evidentemente incapaci di controllare i propri istinti, consumano atti sessuali dietro ai palazzi di via Sampierdarena”.
Da sampierdarenese che oltre dieci anni fa ha comprato una casa “il cui valore è crollato, grazie alla suddetta situazione”, Massimiliano parla anche degli esercizi commerciali in cui viene venduto e si consuma alcol “a ogni ora del giorno e della notte. Se venite a fare un giro da queste parti dopo le undici di sera, potete poi imbattervi nel peggio che il genere umano sia capace di dare. La sola zona pedonale di Via Daste, così come largo Gozzano o piazza Treponti, sono ormai territorio di spaccio, consumo di alcol, partite notturne di pallone, urla, schiamazzi, musica a tutto volume, picnic con abbandono di ogni genere di rifiuto, così come di locali in cui si beve e si schiamazza fino a tarda ora”.
“Ho parlato con i vertici della polizia municipale, con l’assessore al commercio Bordilli, con i rappresentanti della politica locale, il cui raggio d’azione è ahimè limitato a quello che possono fare, ossia molto poco, da soli. Cosa è cambiato? – conclude scoraggiato Massimiliano – Niente. Anzi, no. Qualcosa è cambiato, ma in peggio appunto. Questo territorio, per chi lo vive tutti i santi giorni, è diventato invivibile e la sensazione, quando si esce dalla porta di casa, è quella di non poter stare tranquilli e che la propria sicurezza non sia più garantita da nessuno. Questo territorio, in una parola, è perso. Dateci una volta tanto la sensazione che i soldi delle nostre tasse vengono spesi per migliorare la qualità della nostra vita e non quella di chi siede in posizione di privilegio, non onorando spesso il mandato che da noi ha ricevuto”.