Domani alle 15 la Sampdoria sarà ospite del Cosenza per la 5^ giornata di Serie B. Un obiettivo chiaro, togliere lo zero dalla casella delle vittorie. Di fatto, sarà la prima partita in cui si potrà vedere la mano di mister Andrea Sottil, visto che la partita contro il Bari è arrivata a poche ore dal suo approdo in blucerchiato. “Speravamo in una partenza con un’identità più chiara” aveva dichiarato a La Gazzetta dello Sport il ds Pietro Accardi circa l’esonero di Pirlo. E di identità ha parlato molto il nuovo allenatore. I cui concetti salienti sono di un calcio pratico e cinico. Sarà fondamentale l’aspetto psicologico. Sottil ha parlato di come dovrà essere gestito il calore del pubblico di Marassi, una pressione che non deve schiacciare ma che deve essere da stimolo.
“Abbiamo lavorato molto sui miei concetti di calcio e il gruppo ha risposto molto bene – esordisce l’allenatore -. Li ho visti tutti coinvolti e vogliosi di fare le cose che voglio. C’è ancora tanto da lavorare ma abbiamo tempo. Voglio subito un cambio di intensità mentale e quindi di gioco”
“Questo è un gruppo straordinario con giocatori molto esperti e giovani molto bravi. Voglio che la squadra abbia un’identità ben precisa e che giochi un calcio organizzato, cinico e pratico. La pressione è giusto che ci sia, ma siamo professionisti e dobbiamo saperla gestire. La Sampdoria deve fare un campionato da protagonista ma non dobbiamo andare solo dietro all’ossessione del risultato, perché quest’ultimo è naturale conseguenza dell’identità, del lavoro e delle prestazioni di livello“.
Sul gruppo: “Sono contento della rosa e ho accettato questo progetto perché significa allenare una grande piazza e perché il gruppo di giocatori mi piace e ha valori. Sono tutti potenzialmente titolari”.
La fase difensiva ha dato parecchi problemi: “La difesa è un pilastro importante del mio modo di far calcio. Bisogna far bene a livello collettivo la fase di non possesso. Io credo moltissimo nell’organizzazione e nelle idee. Ma mi piace anche la responsabilizzazione e l’interpretazione del giocatore. Do spazio ai calciatori, che sono i primi attori di questo sport”.
Sul match di domani: “Domani spero di vedere passi in avanti e i concetti su cui abbiamo lavorato – aggiunge -. C’è stato un cambio di metodo di allenamento, con lo staff stiamo centellinando il lavoro per cercare di non perdere giocatori. In questi giorni ho approfondito la conoscenza tecnico/tattica dei giocatori, visto che solo allenandoli tutti i giorni si colgono le sfumature. Importante è anche conoscere gli aspetti mentali e caratteriali. Un aspetto tanto importante quanto quello tattico“.
Un Sampdoria in grado di cambiare pelle: “La squadra può interpretare più sistemi di gioco perché ci sono giocatori duttili. Mi piace variare e qui si possono adottare varianti importanti, una squadra camaleontica. La squadra deve essere aggressiva e che non subisce l’avversario. Bisogna sapersi anche difendere col blocco basso. Il principio guida è però quello di recuperare palla in avanti. Ho centrocampisti molto diversi tra loro, secondo me è un reparto completo in cui posso scegliere i centrocampisti iniziali e poi cambiare. Con cinque cambi si può cambiare la metà della squadra di movimento. Tutti si devono sentire coinvolti anche per questo. Ho visto in tutti quanti la fame giusta”.
Sulle difficoltà in casa: “Il Ferraris deve diventare la nostra fortezza. Il nostro mestiere è fatto di pressioni. Se alleni la Sampdoria, sai cosa ti aspetta. Il pubblico e la pressione devono essere un valore aggiunto. Ci deve dare una botta di adrenalina per farci arare in campo“.