Genova. Tra i tanti commenti, da più parti politiche, alla notizia della candidatura di Marco Bucci alla presidenza della Regione Liguria, nella giornata di ieri, non c’era il commento di Andrea Orlando. L’ex ministro Pd ha preferito lasciar sedimentare il colpo di scena. Ma oggi, dalla Festa dell’Unità nel centro storico di Genova, ha parlato, con poche, misurate, parole del suo avversario.
“Mi auguro che il Comune di Genova non sia utilizzato come comitato elettorale”, ha detto Orlando che, però, ha anche sottolineato il legame a doppia corda tra il suo avversario e l’ex governatore Toti: “Con Bucci come avversario sarà una campagna in cui dovremo discutere del tema della continuità – ha detto Orlando – e mi pare che il messaggio che vogliono dare sia quello della continuità con l’amministrazione Toti”.
Poi una stoccata a tutto il centrodestra: “Lo ha raccontato Bucci stesso – afferma Orlando – il passaggio definitivo e risolutivo è stato una telefonata di Giorgia Meloni, Bucci alla fine è il candidato di Giorgia Meloni e questo dice molto anche dello stato di salute della destra ligure”.
Infine, diversamente da altri alleati o esponenti del suo stesso partito, non immagina e non chiede le dimissioni del primo cittadino ma punta, piuttosto, sulla sua sconfitta: “Mi auguro che Bucci non si dimetta, nel senso che mi auguro che possa proseguire il suo mandato dopo la campagna elettorale”.
Chiuso il capitolo Bucci, il deputato dem preferisce parlare della campagna elettorale appena avviata e che concentrerà in 45 giorni tutto lo sforzo possibile: “Organizzeremo 250 appuntamenti per cercare di essere in tutta la Liguria, abbiamo meno mezzi dei nostri avversari ma faremo un lavoro importante, c’è un popolo, una rete, ci sono tante persone che ci hanno chiesto di essere presenti ovunque”.
E sul programma: “Costruiremo un programma con una capacità di ascolto, prima di presentarlo organizzeremo quattro appuntamenti in cui cercheremo di recepire le indicazioni e le questioni che la società e i cittadini vorranno porci, per costruire con loro una piattaforma con la quale percorreremo l’ultimo miglio della campagna elettorale”.
Sui temi Andrea Orlando torna a parlare di industria sostenibile e infrastrutture, ma anche di interessi e criminalità: “L’unico no che vogliamo dire con grande forza è il no alle mafie, alle consorterie, alle cricche contro cui intendiamo combattere. Siamo per una reindustrializzazione sostenibile della nostra regione e per questo sappiamo che dobbiamo rafforzare la rete infrastrutturale, ma non solo strade e ferrovie, ma anche le infrastrutture necessarie allo sviluppo delle nuova economia, per le fonti rinnovabili dell’energia, agli strumenti per il digitali, alle grandi strutture per il calcolo: tutte cose che devono essere al centro di tutti i programmi. da questo punto di vista spero che ci sia un conforto che non sia più basato sulle caricature delle posizioni altrui”.
Nel frattempo prosegue il lavoro per compattare la coalizione. Anche dopo la presa di posizione di Renzi su Bucci l’inclusione di Italia Viva non è stata formalizzata: “Continuiamo la discussione su come dare rappresentanza al centro che ci sarà, sarà forte e vedremo in questo passaggio quali saranno le forme migliori”.