Contrattacco

Regionali, Anzalone replica a Orlando: “Per me nessuna aggravante mafiosa, mi riservo iniziative”

Il candidato del centrosinistra aveva accusato gli avversari di averlo candidato come capolista nonostante l'indagine in corso

Stefano Anzalone

Genova. Il consigliere regionale Stefano Anzalone di Progresso Ligure (gruppo misto) annuncia iniziative “a tutela” della sua “onorabilità” dopo le dichiarazioni di Andrea Orlando che ha accusato il centrodestra di averlo candidato capolista essendo “indagato per voto di scambio politico mafioso“.

“Tale aggravante non mi è stata contestata dalla Procura e rigetto ogni ipotesi in tal senso non avendo mai avuto, né direttamente né indirettamente, rapporti con soggetti e clan mafiosi – replica Anzalone -. Anzi la mia storia personale dimostra come io abbia sempre ritenuto nocivo pericoloso l’associazionismo a delinquere e come io lo abbia sempre affrontato e combattuto”.

“Ritengo le affermazioni del consigliere Garibaldi e del candidato presidente Orlando gravemente lesive della mia dignità, della mia professionalità del mio percorso politico. Mi riserverò ogni iniziativa in merito a tutela della mia onorabilità“, conclude Orlando.

In serata aveva replicato anche il campaign manager Gianni Vassallo: “Ha fatto il ministro della Giustizia e non sa neppure leggere l’ordinanza di un gip. Nelle nostre liste non c’è nessun indagato per voto di scambio mafioso. Se queste sono le materie di cui dovrebbe essere stato competente, pensiamo a tutte quelle di cui non si è mai occupato Andrea Orlando. Il problema è che siamo di fronte al vecchio vizio di superiorità etica della sinistra che fa sempre la morale agli altri. Il candidato del sinistra-centro alla presidenza della Regione Liguria sostanzialmente dice che le persone che abbiamo in lista sono meno per bene di quelle che mette lui. Come si permette?”.

Anzalone risulta coinvolto nell’inchiesta della Procura di Genova per corruzione elettorale. Su di lui i fratelli Testa, esponenti politici legati alla comunità riesina, avrebbero fatto convergere voti offrendo in cambio promesse di favori e posti di lavoro.

Sulla stessa il candidato presidente Marco Bucci: “Ovviamente noi candidiamo tutte le persone che non sono state ritenute colpevoli. Non è il caso di Anzalone. Noi andiamo avanti. Qualcun altro ha candidato la Salis, che forse era stata già ritenuta colpevole, o mi sbaglio?”. E poi rivolgendosi a Orlando: “Ha fatto un errore enorme – ha accusato Bucci -. Da ministro della Giustizia mi sarei aspettato la capacità di leggere gli avvisi di garanzia. Siccome lui non li legge ma parla, gli consiglio di non fare più queste brutte figure in futuro”.

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